Economia / Sondrio e cintura
Giovedì 25 Settembre 2014
Ar.Pe.Pe e Nino Negri
tra i migliori vini
Il Best Italian Wine Awards ha premiato lo Sforzato 5 Stelle e il Grumello Buon Consiglio Riserva - Maule: «Il merito va a tutta la filiera che continua a lavorare con eroismo un vitigno straordinario»
Tra i 50 vini premiati lunedì sera a Milano nel corso del Best Italian Wine Awards 2014, c’erano anche due grandi rossi di Valtellina. Sfursat 5 Stelle 2010 di Nino Negri e Grumello Buon Consiglio Riserva 2005 di Ar.Pe.Pe.
Altro tassello nella sfilata di premi che fanno avvicinare con il morale giusto il comparto alla vendemmia 2014, che nonostante un’annata assurda dal punto di vista climatico, fa ben sperare con il sole di questi giorni di settembre, periodo fondamentale per la maturazione del Nebbiolo. Tra i riconoscimenti in circolazione, il Best Italian Wine Awards è forse uno tra i più internazionali. Italianissimo come premio, dal momento che il riconoscimento è dato ai 50 migliori vini italiani dai suoi creatori, Luca Gardini, miglior sommelier del mondo del 2010 e il critico enogastronomico Andrea Grignaffini, ma lo spirito guarda verso l’estero.
Ben 250 fra le migliori etichette italiane sono state degustate alla cieca, votate e classificate dalla giuria composta da Tim Atkin proveniente da Londra, wine writer tra i più premiati al mondo e Master of wine con 25 anni di esperienza, Raoul Salama da Parigi, docente alla facoltà di Enologia di Bordeaux, Christy Canterbury da New York, giornalista e Master of wine degli Stati Uniti, Daniele Cernilli, decano della degustazione e giornalista enogastronomico fra gli artefici del Gambero Rosso, Antonio Paolini, esperto di enogastronomia, firma su alcune fra le maggiori testate di settore, e Pier Bergonzi, vice direttore della Gazzetta dello Sport e fondatore della rubrica “Gazza Golosa”.
Obiettivo della classifica, dare visibilità alle eccellenze di settore in Italia ma soprattutto all’estero, anche in vista di Expo 2015. A Milano a ritirare il premio per Nino Negri presente Casimiro Maule, mentre per Ar.Pe.Pe i fratelli Pellizzatti Perego, in una serata che ha radunato all’ombra della Madonnina nomi e volti noti del mondo del vino italiano. «Credo che vedere due vini valtellinesi in classifica insieme a etichette come un Masseto che viene venduto a 400 euro a bottiglia, sia una grandissima soddisfazione - le parole di Maule -. Il merito va dato a tutta la filiera che continua a lavorare in maniera eroica un vitigno straordinario come il Nebbiolo, coltivato poco nel mondo e che in Valtellina continua a dare grandissimi risultati, ma dobbiamo cercare di promuoverlo al meglio, e questi riconoscimenti non possono che aiutarci».
Una classifica che ha visto tanto Piemonte, venti premiati, molta Toscana, quindici etichette, un po’ meno bollicine rispetto al solito.
Primo posto assoluto per Romano Dal Forno con un Valpolicella Superiore Monte Lodoletta 2008, non quindi con il classico Amarone che ha reso celebre la cantina veronese, piazza d’onore per la Tenuta toscana Sette Ponti con Oreno 2011, terzo posto per Marisa Cuomo con Costa D’Amalfi Furore Fiorduva 2012 . Sfursat Cinque Stelle 2010 Nino Negri al 27° posto, mentre il Grumello Buon Consiglio Riserva 2005 di Ar.Pe.Pe si è posizionato al 42° posto. «Hanno premiato la bevibilità in generale e quindi i nostri vini si sono distinti per la loro qualità - il commento di Isabella Pelizzatti Perego - questo è un premio speciale perché sicuramente non è facile essere inseriti in una graduatoria che comprende mostri sacri del vino italiano come Domenico Clerico o Romano Dal Forno, sarebbe bello magari vedere in futuro altri vini valtellinesi in questa graduatoria che adotta un approccio più trasversale, andando ad abbracciare anche altri aspetti e puntando molto sulla promozione all’estero».
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