
Cronaca / Valchiavenna
Mercoledì 05 Ottobre 2016
Aree verdi, nessun affido in 16 mesi
Ma il Comune ora ci vuole riprovare
Chiavenna: è un flop l’iniziativa di assegnare alle associazioni la cura di giardini e rotonde. L’assessore ammette: «È vero, ma vogliamo rilanciare per rafforzare il senso di comunità».
Sono trascorsi sedici mesi dal varo del regolamento che consente alle associazioni di adottare un pezzo di verde pubblico della città ma il progetto si è rivelato un flop. La casella delle associazioni di volontariato che si sono fatte avanti finora, infatti, fa registrare un desolante zero.
Eppure le premesse per varare una manutenzione diffusa e continuata c’erano tutte. A maggio dello scorso anno il consiglio comunale di Chiavenna aveva approvato una modifica al regolamento per la sponsorizzazione di aree verdi pubbliche della città per consentire l’ingresso delle associazioni no-profit.
Già da qualche anno l’amministrazione ha aperto le porte alla gestione, in cambio della possibilità di sponsorizzarla con insegne pubblicitarie, delle aree verdi a società private. Con esiti soddisfacenti. Il risultato è ben visibile ad esempio sulle rotonde che caratterizzano la viabilità principale, ma non solo. Il tentativo per il momento non è andato a buon fine: «Per quanto riguarda le associazioni, come il Cai o gli Alpini, che da sempre si occupano del territorio, non ci sono problemi di sorta – spiega l’assessore ai lavori pubblici Davide Trussoni – ma lo stesso non possiamo dire per gli altri. Ad oggi non abbiamo avuto nessuna richiesta per adottare un’area verde del nostro territorio».
L’intenzione dell’amministrazione, comunque, non sembra essere quella di arrendersi. Almeno non senza un altro tentativo: «In questi giorni – conclude l’assessore – stiamo pensando a come rilanciare questa iniziativa in cui crediamo molto. Sicuramente nei prossimi mesi vareremo iniziative di sensibilizzazione e pubblicità». L’obiettivo è quello di rafforzare il senso di comunità e di tutela dei beni pubblici, ma anche di sgravare l’ufficio tecnico di una parte di lavoro decisamente oneroso. Il problema, ovviamente, sono le aree verdi poco visibili sia dai pedoni sia dagli automobilisti.
Quelle meno appetibili per le aziende private che attraverso la cura del verde vogliono anche farsi reclamizzare la propria attività.
Volendo in città di queste aree ce ne sono moltissime. Il problema è quello di trovare associazioni disposte a impegnarsi. E oltre a quelle che hanno la cura del territorio nel loro dna per il momento si fa fatica, per usare un eufemismo. Lo scorso anno l’amministrazione aveva chiarito anche di essere pronta a mettere a disposizione l’attrezzatura necessaria alle operazioni di manutenzione e a garantire la necessaria copertura assicurativa ai volontari.
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