Area ex Leuci, è scontro: «Occasione persa», «No, tuteliamo l’interesse pubblico»

“Oltre a mercanteggiare con la proprietà, che naturalmente fa i suoi interessi, il Comune che idea aveva o ha per l’area ex Leuci?”. A chiederselo è Raffaella Fortino, segretaria della sezione cittadina di Forza Italia, secondo cui l’ex Leuci è “un’altra occasione persa per la città di Lecco”. “La discussione – prosegue Fortino - a tutt’oggi verte solo su funzioni, quantità volumetriche, aspetti economici, parcheggio più o parcheggio meno. Quali obbiettivi di riqualificazione e rigenerazione urbana vengono perseguiti? Pare proprio che quest’area seguirà la stessa sorte di altre: appartamenti non accessibili alle giovani coppie, supermercato, parcheggi, forse un museo, una parvenza di pista ciclopedonale che poi non si sa dove potrà collegarsi, un piccolo parchetto giusto perché non se ne può fare a meno”.

Secondo la segretaria cittadina degli azzurri, l’amministrazione comunale non è stata in grado di progettare per tempo il destino di un’area che “per dimensioni e ubicazione, poteva offrire grandi potenzialità a favore dei cittadini”. “Il comune – conclude Fortino – poteva comprare quel sito grazie ai fondi del PNRR e poteva utilizzarlo per dare un po’ di respiro ad una città che non ha grandi parchi, non ha un passaggio pedonale tutelato che collega la parte alta della città con il centro, non ha una piscina scoperta per adulti e bambini. C’è poi da considerare la criticità viabilistica dell’incrocio del Caleotto negli orari di punta e in occasione delle partite di calcio”.

Queste osservazioni, così come le critiche delle altre opposizioni, sono respinte al mittente con forza da Fattore Lecco, uno dei partiti che sostiene la giunta di Mauro Gattinoni. “A sentire le osservazioni delle minoranze di destra – sottolinea il capogruppo Saulo Sangalli - verrebbe da pensare che loro vorrebbero regalare ai privati qualsiasi concessione urbanistica ed assecondare qualsivoglia desiderio, anche a costo di aprire la porta a edificazioni che soffocherebbero ulteriormente lo sviluppo e la vivibilità di Lecco. È invece giusto che il Comune svolga il ruolo che gli è proprio, ribadendo la tutela dell’interesse pubblico e attraendo investimenti privati che siano un vero volano per la città. Non può valere tutto!”.

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