Cronaca / Tirano e Alta valle
Giovedì 27 Ottobre 2016
Aprica in Prefettura per i profughi
«Adesso bisogna applicare le regole»
Summit con il sindaco e i due gestori dei centri di accoglienza straordinari
Il prefetto: «Dovranno essere previste quelle attività di integrazione sino ad ora disattese».
I profughi, ospitati ad Aprica, attualmente una cinquantina, dovranno essere gestiti secondo le norme di accoglienza che comportano corsi di alfabetizzazione, iniziative di integrazione e attività socialmente utili sul territorio.
È quanto concordato ieri mattina in Prefettura a Sondrio, dove si è tenuto l’incontro fra il Prefetto Giuseppe Maria Scalia, il viceprefetto Umberto Sorrentino, il sindaco di Aprica Carla Cioccarelli e i due gestori dei Cas (Paolo Cioccarelli e Umberto Montini) per discutere della questione migranti ad Aprica, sotto i riflettori da mesi dopo le lamentele del sindaco e la raccolta firme per ridimensionarne il numero. Ora che il numero è stato portato sotto i 50, il sindaco ha chiesto che i gestori delle due strutture attivino quanto previsto, ma non ancora concretizzato.
Nel caso dell’Unoperuno srl Paolo Cioccarelli, gestore delle Case Negri, la convenzione per avviare l’attività di integrazione è stata firmata già la scorsa estate (3 agosto), ma non si è trovata una cooperativa disponibile a questo lavoro. In tal caso è stato concordato, ieri, «di dare concreta attuazione al contenuto del protocollo – spiega Sorrentino -, con l’ausilio della Caritas per l’individuazione di un mediatore che si adoperi, d’intesa con l’amministrazione comunale, sulle modalità delle attività di volontariato da svolgere nel Comune di Aprica».
Più complicato, invece, il discorso legato ad Umberto Montini, gestore dell’hotel Aurora. A lui, che non ha ancora firmato nessun protocollo, il Prefetto ha intimato innanzitutto di saldare tutti i debiti pregressi con Comune, proprietari e fornitori e poi di siglare l’accordo con Comune e Prefettura, diversamente l’affidamento potrebbe non essere rinnovato. «Il signor Montini dovrà rendersi disponibile a risolvere le criticità emerse nei confronti della proprietà dell’immobile e dei fornitori - sottolinea, infatti, Sorrentino -. Tale comportamento è stato ritenuto come elemento imprescindibile per il proseguimento dell’affidamento dei servizi di accoglienza. Montini ha assicurato anche l’impegno successivamente alla sottoscrizione del protocollo e la contestuale attivazione dello stesso per consentire lo svolgimento delle attività di volontariato».
«Sono soddisfatta dall’incontro avuto - spiega il sindaco, Carla Cioccarelli -, perché Aprica sta facendo la sua parte, ma non è possibile che si prosegua in questa autogestione. Nell’ultimo anno abbiamo ospitato da un minimo di 50 ad un massimo di 90 persone». Relativamente alle novità introdotte sul sistema Sprar (i Comuni della rete saranno esentati dall’accoglienza di ulteriori migranti nel caso in cui il numero degli stessi posti Sprar assegnato nell’anno sia già stato raggiunto), Cioccarelli afferma: «In base a questa clausola di salvaguardia basata sulla percentuale di abitanti, Aprica dovrebbe accogliere 5-6 persone. Se mi verrà garantito con certezza che il numero dei migranti del Cas verrà quasi azzerato, allora aderirò subito allo Sprar».
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