Cronaca / Valchiavenna
Sabato 13 Giugno 2015
Appello a Mattarella
per l’ex area Falck
Legambiente: «Il certificato di bonifica va azzerato
Gli interventi nei siti contaminati non bastano»
Si rivolgono al Capo dello Stato, ma del ricorso si occuperà tecnicamente il Consiglio di Stato, Legambiente, Comitato Salute e Ambiente Lago e Valli e Medicina Democratica. Obbiettivo: rivedere il decreto emesso dalla Provincia di Sondrio pochi mesi fa che sanciva l’avvenuta messa in sicurezza avviata nello scorso decennio sulle aree contaminate da cromo.
«Il dibattito in corso circa il futuro dell’area ex Falck a Novate Mezzola – spiegano i proponenti in una nota diffusa ieri - ha evidenziato una forte preoccupazione della popolazione per il rischio di inquinamento e contaminazione delle acque, con ricadute negative sulla salute pubblica e sulla biodiversità nelle zone umide qui presenti, in mancanza di un integrale intervento di bonifica. La proposta per la realizzazione di un progetto integrato, chiamato Parco Minerario San Fedelino, con una terminologia da pubblicità ingannevole, è stata considerata di pubblico interesse da cinque enti istituzionali. La procedura di Accordo di Programma in corso, gestita dalla Provincia di Sondrio, per esaminare la proposta del progetto è stata recentemente integrata da una certificazione di avvenuta bonifica con messa in sicurezza permanente».
Un passaggio mai andato giù alle associazioni, tanto da spingere al ricorso, corredato da eloquenti foto del muro già oggetto di interventi: «Appaiono evidenti le infiltrazioni d’acqua laddove è contenuto materiale pericoloso per l’uomo e per l’ambiente. Nonostante le varie segnalazioni ARPA Non avrebbe provveduto all’accertamento della natura delle sostanze che fuoriescono dal muro e questo è ulteriore motivo di perplessità e preoccupazione da parte della cittadinanza».
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