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Venerdì 28 Ottobre 2011
Api Lecco: vogliamo
essere ascoltati
Dodici territoriali della Confapi, tra cui quella lecchese, hanno scelto di rafforzare i rapporti nella fondazione, pur non lasciando la confederazione, per avere un maggior peso nelle scelte economiche nazionali
LECCO - C'è anche la sede dell'Api di Lecco tra le dodici territoriali dissidenti che hanno optato per un federalismo, staccandosi dalla presidenza nazionale di Paolo Galassi (Confapi) e avviando iniziative che puntano sia a un maggiore peso politico nazionale, sia a rispondere concretamente alle richieste delle aziende associate.
Riuniti sotto il vessillo "Fondazione per l'impresa e l'industria manifatturiera", i dodici membri dissidenti lamentano un'insufficiente azione di pressing sul Governo per soddisfare le richieste strategiche e le esigenze delle aziende. Non intendono uscire da Confapi, ma cercare strategie nuove.
L'Api di Lecco ha elaborato con le altre sedi un documento tecnico che contiene formule innovative che rispondono a richieste concrete. La fondazione nasce dunque come "pensatoio di idee e progetti" avanzati dagli imprenditori per migliorare e cambiare la situazione attuale.
Lecco rimane convinta della necessità di un cambiamento, pur non volendosi legare a Confindustria che in questo momento di crisi, secondo Riccardo Bonaiti presidente dell'Api di Lecco, manifesta le contraddizioni e i conflitti che porta al suo interno.
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