Cronaca / Sondrio e cintura
Giovedì 09 Giugno 2016
Anpi, nuovo presidente
«Siamo coscienza critica»
Egidio Melè è ora al vertice dell’associazione partigiani: «Facciamo politica soltanto nel senso più nobile e alto del termine»
Egidio Melè è il nuovo presidente dell’Anpi (Associazione nazionale partigiani) provinciale. «I partigiani sono ormai tutti ultra novantenni - “attacca” il presidente Melè - e noi abbiamo il dovere di perseguire i loro ideali. L’Anpi non è un partito - continua - e non è assimilabile ad una qualsiasi formazione politica. È ente morale e oggi, nella attuale disgregazione dei partiti politici, ha un senso di coscienza critica nel Paese, per l’attuazione della Costituzione, nelle leggi, ma specialmente nel costume».
Il presidente spiega poi un esempio di baluardo, rivolto all’altissima evasione fiscale. «Non bastano le leggi a evitarla se non vi è una diffusa condanna sociale verso ogni forma di evasione, anche minima. Se il singolo cittadino non si impegna a combatterla nella vita di tutti i giorni, i furbi l’avranno troppo spesso vinta. Questo a danno degli onesti che si vedranno costretti a pagare anche per loro». Ma c’è anche il problema della criminalità organizzata, della corruzione, nel mirino di Egidio Melè. «La criminalità organizzata sta ormai avvelenando tutte le aree del Paese, incontrando anch’essa troppa indulgenza, quando non connivenza, fra tanti cittadini e anche nelle istituzioni. Lo stesso dicasi per la corruzione del ceto politico e imprenditoriale nella quale gioca, in prevalenza, la logica clientelare molto diffusa e accettata come valore o, comunque, obbligata».
Un pensiero veloce del nuovo presidente anche per l’immigrazione «Da sempre i popoli cercano il proprio benessere emigrando. Purtroppo manca la capacità progettuale che necessita per trasformare quella che appare a molti una tragedia, in opportunità di crescita, culturale ma anche economica per tutti. Sarebbe auspicabile, però, anche una corresponsabilità di tutta l’Unione Europea che, ancora colpevolmente, non c’è. L’ Anpi in quanto ente morale non è assimilabile a un partito. Fa politica, certo, ma nel senso più alto e nobile del termine, in difesa di valori. All’Anpi si iscrivono persone delle diverse tendenze politiche. La condizione che si chiede loro è di essere antifascisti e democratici».
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