Cronaca / Sondrio e cintura
Lunedì 24 Novembre 2014
Annuncio durante la Messa: don Alfonso Rossi lascia la Valmalenco
Don Alfonso, in data da stabilirsi, ma non immediata, par di capire, cederà, quindi, il passo ad un nuovo parroco, andando a ricoprire, lui stesso, un ruolo altrettanto se non più impegnativo di quello che già, da solo, svolgeva a Chiesa e a Primolo.
«Carissimi parrocchiani di Chiesa in Valmalenco e Primolo, il vescovo mi ha proposto di ritornare nel Comasco, dove ho vissuto gli anni del seminario e ho esercitato il ministero sacerdotale per 25 anni, affidandomi la parrocchia di Lipomo, alla periferia di Como. Ed ho accettato».
Con queste parole, durante la Santa Messa prefestiva di ieri, alle 18, nel Santuario della Madonna degli Alpini di Chiesa, don Alfonso Rossi, parroco del posto, ha dato annuncio del cambio di rotta del proprio cammino sacerdotale, sofferto, ma accolto di buon grado «anche per rinnovare me stesso come uomo e come prete», ha aggiunto.
Di fronte ad una comunità di fedeli attonita, dal momento che ha recepito la notizia con una certa sorpresa, sebbene circolassero da alcuni giorni voci di un possibile cambio di gestione della parrocchia retta, con impegno e dedizione, da don Alfonso, da 14 anni, precisamente dal 5 novembre del 2000. In precedenza, il don alpinista, di Lanzada, era stato vicario di Olgiate Comasco per nove anni, e parroco di Grandate per 16 anni, sempre accompagnato, nelle sue peregrinazioni religiose, da mamma Benigna, mancata nel febbraio dello scorso anno, nella casa parrocchiale di Chiesa che condivideva col figlio.
«Personalmente sarei stato disposto a rimettermi in gioco per un nuovo metodo di lavoro coi sacerdoti della Valmalenco e del Vicariato - ha precisato don Alfonso rivolgendosi ai parrocchiani -, ma in diversi incontri con il vescovo e coi suoi collaboratori è emersa l’esigenza di impostare il rinnovato metodo pastorale con un nuovo parroco a Chiesa e a Primolo. E, a quel punto, ho espresso la mia disponibilità a lasciare la valle, sebbene con un pizzico di nostalgia, purché il progetto cui tengo tanto, e che dovrà coinvolgere maggiormente adolescenti e giovani, venga realizzato».
Don Alfonso, in data da stabilirsi, ma non immediata, par di capire, cederà, quindi, il passo ad un nuovo parroco, andando a ricoprire, lui stesso, un ruolo altrettanto se non più impegnativo di quello che già, da solo, svolgeva a Chiesa e a Primolo.
«Certo, potrò contare sulla collaborazione di un vicario giovane - ha spiegato -, don Fabio, di cognome, come me, Rossi, e di altri sacerdoti, religiosi, religiose, giovani e meno giovani, che in parte già conosco, del vicariato di Lipomo, forte di un totale di 31.572 abitanti, sebbene la mia parrocchia ne conti 6.550. Ovvio - ha aggiunto - sono consapevole che non sarà facile riadattarmi al nuovo ambiente, ma conto sulla Grazia del Signore, la protezione della Madonna di Primolo, le conoscenze e le amicizie conservate nel Comasco, il vostro ricordo e il vostro affetto. Perché la Valmalenco resta, pur sempre, la valle mia, delle mie sorelle, dei miei famigliari tutti, di voi, ancora per pochi mesi, miei parrocchiani».
© RIPRODUZIONE RISERVATA