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Domenica 28 Aprile 2013
Ancora tensioni Pdl-Lega
Braccio di ferro in Provincia
La Lega Nord sceglie la corsa solitaria, il Pdl presentando il proprio candidato lancia prima un disperato appello perché il Carroccio cambi idea e si unisca al resto del centrodestra e poi, in mancanza di segnali positivi, si vendica non presentandosi in consiglio provinciale nel tentativo - fallito - di non far svolgere la seduta di bilancio
A offrire nuove occasioni di scontro tra gli alleati, che della litigiosità hanno fatto il loro marchio di fabbrica a palazzo Muzio, sono questa volta le elezioni comunali di Sondrio alle quali Lega e Pdl, dopo il fallimento del progetto Grimaldi, si presenteranno con due distinti candidati: Lorenzo Grillo Della Berta e Mario Saverio Fiumanò.
La giornata era iniziata con l'appello del coordinatore provinciale del Pdl che, rifacendosi alla linea tracciata dal coordinatore regionale Mantovani, chiedeva alla Lega un ripensamento nel segno della ragionevolezza e della lealtà dell'alleanza.
«La scelta della Lega di andare da sola è per noi ancora incomprensibile - ha sottolineato Maurizio Del Tenno -. Abbiamo lavorato insieme per settimane per cercare il miglior candidato possibile per il capoluogo, collaborando quotidianamente (ogni sera chiamavo Zini). E poi, all'improvviso, senza una spiegazione hanno deciso di presentare il loro candidato».
Una decisione presa - sostiene Del Tenno - quando gli esponenti del Carroccio già erano a conoscenza della disponibilità di Fiumanò. «Un falso» dicono i leghisti. «Fiumanò è stato chiamato sabato, me lo ha detto lui stesso» ha dichiarato qualche ora dopo Grillo Della Berta.
Ma nonostante lo sconcerto, i piediellini hanno chiesto agli alleati di riflettere per andare al voto tutti compatti sotto la stessa bandiera, quella del centrodestra, «Perché questa è la coalizione del centrodestra, e non ce ne sono altre» ha insistito Del Tenno.
L'apertura al dialogo nei confronti degli alleati dichiarata al mattino si è però tradotta in un muro contro muro nel pomeriggio. eatro di scontro il consiglio provinciale al quale i consiglieri del gruppo del Pdl - con la sola esclusione di Tiziano Trinca Colonel - non hanno preso parte giustificando l'assenza con una nota del coordinamento provinciale e una mail dei quattro consiglieri - Claudio Righi, Paola Bormolini, Giuseppe Bianchini e Patrizio Del Nero - inviata alle 14,45.
Il gruppo che rivendica l'impegno e la «fattiva collaborazione», sottolinea di trovarsi ora «nella condizione di dover sostenere un'alleanza politica che nei fatti viene smentita elettoralmente nel comune di Sondrio» e che quindi non parteciperà più all'attività dell'ente Provincia - sedute di consiglio e commissioni - fintanto che non ci sarà un chiarimento politico «come indicato dal coordinatore regionale Mantovani».
A parte il biasimo per il modo - «potevano comunicarlo prima che non sarebbero venuti» dice il presidente della Provincia Massimo Sertori rivolto ai quattro pidiellini assicurando che comunque tutto prosegue nella normalità -, in casa Lega c'è, apparente, tranquillità.
«Abbiamo fatto trattative per settimane - sottolinea il segretario provinciale del Carroccio Narciso Zini -, abbiamo sempre avuto un dialogo franco e aperto, ma poi, ad un certo punto, dopo il ritiro di Grimaldi e il naturale riassetto, abbiamo valutato che fosse giunto il momento di decidere. I tempi erano stretti e così siamo andati per la nostra strada». Niente di sconvolgente: «Questo non pregiudica collaborazioni future».
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