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Lunedì 23 Marzo 2009
Anche "Tiffany" piange: -76%
"Ma i prezzi non li abbassiamo"
La crisi arriva anche in gioielleria. Perfino nelle migliori e investe vetrine mitiche come quelle di Tiffany & Co.: nel quarto trimestre dello scorso anno incassi scesi del 76%, ma l'azienda del lusso non vuole cedere: "Non abbasseremo i prezzi"
Prezzo pieno
Il profitto è sceso infatti a 31,1 milioni di dollari, o 25 centesimi per azione, a partire dai 127,4 milioni di dollari, o 96 centesimi per azione, registrati nello stesso periodo dell'anno precedente.
"Continueremo, come abbiamo sempre fatto, a mantenere la nostra filosofia del prezzo pieno per garantirci un margine di profitto appropriato e, ancor più importante, per mantenere l'integrità del brand Tiffany & Co.", spiega Jim Fernandez, Chief Financial Officer dell'azienda, incurante della concorrenza sempre più agguerrita che cerca di guadagnarsi fette di mercato con sconti e gioielleria low-cost.
Il nome dorato
Arroccarsi nel proprio nome dorato non sembra premiare: nel quarto trimestre le vendite sono diminuite del 20% attestandosi a 841,2 milioni di dollari contro 1,05 miliardi dell'anno precedente, ma sempre più degli 838 milioni previsti dagli analisti di Wall Street.
La crisi soprattutto negli Usa
Il celebre negozio della Quinta Strada di New York ha registrato un meno 34%. A risentire maggiormente sono soprattutto i negozi negli Stati Uniti. Da notare un calo nelle vendite degli anelli da fidanzamento, i tradizionali "solitari". Meglio in Asia ed Europa, dove la voglia di regalare un gioiello contenuto nelle famosa e prestigiosa scatola blu riesce ancora ad avere la meglio sulla crisi.
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