Cronaca / Lecco città
Giovedì 07 Maggio 2015
«Anche a Lecco
più contratti stabili»
L’analisi dell’agenzia Randstad sul mercato del lavoro e sugli effetti prodotti dal Jobs act
«Le figure più richieste restano quelle tecniche: perito e ingegnere, operatore su macchine»
Il mercato del lavoro si muove, anche se a incidere sul livello occupazionale non sono al momento le possibilità concesse dal Jobs Act: il metalmeccanico torna a crescere e porta con sé una ventata di ottimismo anche in relazione ai nuovi posti di lavoro.
È questa la chiave di lettura della situazione offerta da Francesco Mottarella, area manager di Randstad per Lecco, Como e Sondrio, che ha sotto mano costantemente il polso della situazione in Provincia. Mottarella ha partecipato all’incontro sul Jobs Act organizzato in Confindustria da Randstad
Il manager della società specializzata in occupazione conferma che anche il territorio lecchese si è mosso inizialmente in modo circospetto nei confronti degli incentivi appena introdotti per decreto, procedendo poi prevalentemente con una stabilizzazione dei contratti precari già in essere, più che con vera nuova occupazione.
Al di là dei riflessi del Jobs Act, comunque, qualcosa si sta muovendo e in modo concreto, anche in termini di flessibilità. «Noi abbiamo un occhio parziale, perché come agenzie curiamo soprattutto il lato temporaneo o flessibile del lavoro, ma i dati sono positivi – ha aggiunto Mottarella -. Operando anche nel campo della ricerca e della selezione (si cercano addetti che poi l’azienda assume direttamente, ndr.) abbiamo notato un incremento netto rispetto all’anno scorso. Le elaborazioni di cui disponiamo, aggiornate all’ultimo trimestre 2014 (quelle del primo trimestre 2015 saranno completate a breve) parlano di un mercato su Lecco che cresceva del 23,7% per quanto riguarda la flessibilità. Un trend che comunque pare confermarsi, anche se su livelli da verificare, anche per questa prima parte dell’anno. Si parla di somministrazione di manodopera, quindi ancora di flessibilità: si stanno stabilizzando posizioni mentre si accelera inserimento con flessibilità per testare persone che magari entro l’anno verranno assunte a tempo indeterminato». E riguardo le figure più richieste? In questo senso i dati sono certi: «Lecco si può definire una sorta di Silicon Valley del metalmeccanico, che occupa circa il 50% del nostro mercato. Le figure più richieste sono sempre più tecniche: perito, operatore su macchine cnc, ingegnere, lauree tecniche in generale e personale specializzato o che ha predisposizione a imparare lavoro su macchine a controllo numerico, piuttosto che lettura del disegno. Dunque, chi esce da Badoni e Fiocchi ha ancora molte richieste».
Il problema, piuttosto, è l’inverso: si fatica a far incontrare domanda e offerta per carenza di questo tipo di competenze nei lavoratori. «In effetti si fatica a trovare queste figure: in proporzione dovrebbero essere di più quelli che frequentano scuole tecniche, considerate le caratteristiche del territorio, ma sono troppo pochi. Si parla di disoccupazione – ha rimarcato -, ma di richieste di questo tipo ne abbiamo parecchie».
© RIPRODUZIONE RISERVATA