Anche i gatti di Hemingway
sorvegliati dal governo

Secondo i giudici la colonia felina  che "arreda" la casa-museo dello scrittore a Key West saranno sottoposti alle leggi e ai regolamenti previsti per tutti gli altri animali da esposizione o dei circhi. Saranno quindi un po' meno liberi

Anche gli animali non posono fare molto contro i funzionari governativi. I gatti di Ernest Hemingway hanno perso la loro battaglia col governo americano: i burocrati del Ministero dell'Agricoltura avranno il diritto di mettere il naso nella vita dei circa cinquanta felini che popolano la casa-museo dello scrittore a Key West, al largo della Florida.

I magistrati hanno accolto il punto di vista legale delle autorità federali, secondo cui i felini sono parte integrante dello "scopo commerciale del museo" e soggetti a misure di vigilanza analoghe a quelle degli animali
da esposizione o da circo.
  
Morale della favola: sui celebri gatti, che potranno continuare a gironzolare da padroni tra le memorie storiche di "Papà", si allungherà l'occhio vigile del Ministero.
  
Nella casa di Key West Hemingway era arrivato da Parigi su consiglio di John Dos Dos Passos. Lì visse dalla fine degli anni Venti, lì fu scritta la versione finale di "Addio alle armi" e alcune dei racconti più celebri, come "Le nevi del
Kilimangiaro". I gatti, la metà dei quali a sei dita, discenderebbero da un felino con la stessa anomalia che il premio Nobel per la letteratura avrebbe ricevuto in dono dal capitano di una nave.
  
Migliaia di turisti ogni anno portano con loro, come ricordo, le foto dei gatti che girano indisturbati, dormono nel giardino o bevono da uno degli orinatoi che Hemingway rimosse dal bar Sloppy Joès: la loro presenza è sempre stata un omaggio allo spirito libertario che viene vissuto a Key West.

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