Società e Costume
Mercoledì 12 Gennaio 2011
Americani e tedeschi sapevano
dov'era il nazista Eichmann
Documenti d'archivio svelati di recente dimostrano che il persecutore di ebrei nonché braccio destro di Hitler poteva vivere indisturbato in Argentina grazie alla compiacenza di Washington e Bonn, che temevano si svelasse il ruolo del Vaticano a favore dei gerarchi nazisti in fuga
BERLINO - I servizi segreti di Stati Uniti e Germania conoscevano il luogo dove si nascondeva Adolf Eichmann, il braccio destro di Hitler che fu il registra operativo della cosiddetta "soluzione finale" (lo sterminio degli ebrei), e questo anche dieci anni prima dell'intervento israeliano che nel 1969 rapì il criminale nazista per sottoporlo a un processo che fece scalpore in tutto il mondo.
La notizia è stata data dalla rivista tedesca "Bild" che sulla base di nuovi documenti resi pubblici solo adesso dagli archivi di Monaco mostrano come Germania e Usa sapessero almeno dal 1952 che Eichmann viveva in Argentina sotto il nome di Ricardo Klement.
Secondo alcuni studiosi l'inazione di tedeschi e americani, che tollerarono la latitanza di Eichmann, fu determinata dal desiderio di proteggere alcuni funzionari vaticani che aiutarono Eichmann e vari altri gerarchi tedeschi a fuggire in America Latina.
In una delle carte di archivio pubblicate da Bild e datate 1952 si legge: "Il colonnello delle SS Eichmann non si trova in Egitto ma risiede in Argentina sotto il falso nome di Clemens. Il suo indirizzo è noto al direttore del giornale tedesco pubblicato in Argentina "Der Weg".
Questi documenti, scrive la Bild, sono tuttavia solo la punta dell'iceberg. Molti degli incartamenti sulla latitanza di Eichman, a quanto pare, sono stati distrutti ma molti altri si possono ancora rinvenire negli archivi tedeschi e Bild ha già anticipato di volersi impegnare per fare si che questi vengano resi pubblici anche per fare chiarezza su chi furono i "complici" di Eichmann soprattutto in Vaticano e in Italia.
E qui storici ed esperti fanno il nome del vescovo tedesco Alois Hudal che a Roma era rettore dell'Istituto Pontificio Santa Maria dell'Anima.
In molti sono convinti che fu proprio lui a fornire a Eichmann il passaporto della Croce Rossa che gli consentì la fuga.
© RIPRODUZIONE RISERVATA