Cronaca / Valchiavenna
Giovedì 25 Ottobre 2018
Ambulanza senza medico: c’è l’esposto
Il sindaco Luca Della Bitta si è rivolto alla magistratura dopo la morte della giovane cardiopatica. «Siamo stanchi di sentirci accusare dai cittadini. Abbiamo sempre chiesto risposte sanitarie adeguate».
Un esposto in Procura per fare luce su quanto accaduto, ma anche tanti dubbi sull’efficacia del sistema di soccorso garantito da Areu negli ultimi due anni.
Invocati, ma anche accusati di inerzia, a gran voce in questi giorni, si muovono i sindaci della Valchiavenna.
L’episodio che ha visto la morte di una 14enne di Zuoz per arresto cardiaco durante la giornata di domenica, mentre si trovava in gita a Chiavenna, ha funzionato da miccia per riaccendere il dibattito su un aspetto decisamente controverso della riforma del soccorso, cioè la mancanza di un medico rianimatore a bordo delle ambulanze. Riforma, va detto, che non riguarda solo la Valchiavenna, ma la Lombardia tutta e che in Italia ha poche altre applicazioni.
La presa di posizione
Ieri il sindaco di Chiavenna Luca Della Bitta, criticatissimo in questi giorni visto il suo doppio ruolo di primo cittadino e di presidente della Provincia di Sondrio, ha annunciato di aver presentato un esposto in Procura, ma è anche sbottato di fronte alle accuse piovute da comitato Insieme per l’Ospedale e cittadini: «È di questi giorni la notizia di una giovane vita che si è interrotta a pochi metri dall’ospedale di Chiavenna. Non sappiamo se questo sarebbe stato in ogni caso l’epilogo della vicenda. Esprimiamo il cordoglio e la vicinanza a questa famiglia. I sindaci sono sulla carta autorità sanitarie, ma poi nei fatti non hanno alcuna competenza su ospedali e servizi ospedalieri. Siamo stanchi di continuare a dover subire attacchi per irresponsabilità o mancanze di altri soggetti. Abbiamo sempre chiesto solo una cosa e continueremo a farlo: i cittadini di Chiavenna e dell’intera valle devono avere le risposte sanitarie di cui hanno bisogno. Per questo motivo ho inviato un esposto alla Procura della Repubblica di Sondrio perché faccia luce su diversi aspetti della vicenda. Sulla salute non si scherza e ciascuno si assuma le proprie responsabilità. I sindaci le loro le hanno sempre prese. Lo stesso faccia chi gestisce ospedali e servizi».
Le preoccupazioni
Difesa del ruolo svolto finora dai primi cittadini che arriva anche dal vicepresidente dell’Assemblea dei Sindaci Davide Tarabini: «Non è vero che abbiamo avallato la riforma di Areu. Quando ci è stata presentata siamo rimasti sbigottiti. Si è travestita da riforma basata sui numeri quello che in realtà è stato un taglio. Credo che sia venuto il momento di verificare l’esistenza o meno di falle nel servizio. Io credo che ce ne siano. Una di queste, ad esempio, riguarda la localizzazione del punto dove intervenire. Ci è capitato che soccorsi chiamati per un incidente a Borgonuovo di Piuro siano arrivati a San Cassiano».
Concorde sostanzialmente anche il sindaco di Piuro Omar Iacomella: «A prescindere dal caso specifico avvenuto in questi giorni, per il quale sono certo che l’infermiere specializzato intervenuto ha fatto tutto nel migliore dei modi, è evidente che la mancanza del medico sull’ambulanza rappresenti un problema. Non si parli di una questione di risorse economiche. Si tratta di una scelta che va ripensata».
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