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Martedì 27 Maggio 2014
Alla Brambilla trenta lasciati a casa
Gli acquirenti turchi disposti ad assumere 45 lavoratori su 75, con stipendi tagliati del 30%
Due erano gli impegni che i vertici della Trafilerie Brambilla in liquidazione avevano preso con i dipendenti. «Che nessuno avrebbe perso il posto e che avrebbero garantito il mantenimento totale degli impianti a Calolziocorte», ricorda Elena Rossi, sindacalista della Fiom.
Ora che siamo alla resa dei conti - perché un acquirente c’è, è la Celik Halat che fa parte della holding di Aydin Dogan,magnate turco che possiede anche giornali e reti televisive – viene fuori che parte di quelle promesse sono state disattese. Solo 45 degli attuali 75 dipendenti continueranno a lavorare alla ex Brambilla, oggi Trafilerie Lariane in liquidazione, e con uno stipendio tagliato del 30%, cioè una paga mensile di circa 1000-1100 euro al mese.
E se fino a settimana scorsa la Fiom, unico sindacato presente in azienda, aveva fatto il possibile per favorire un’intesa con l’azienda, adesso la frattura è diventata palese. Settimana scorsa c’è stato un incontro fra il sindacato, l’azienda, l’advisor, il responsabile di Confindustria Bergamo e l’avvocato Marco Riva nel corso del quale gli acquirenti hanno spiegato il piano industriale. L’operazione costerà 20 milioni di euro,
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