Cronaca / Valsassina
Domenica 02 Settembre 2018
Ai Pian Betulle in mille
per onorare il voto
Nonostante il maltempo ieri la cerimonia per ricordare la consacrazione della chiesetta è stata partecipata Molte autorità e associazioni, anche giovanissimi di Milano, monsignor Rolla ha celebrato e benedetto le marmette
Il 59esimo incontro per ricordare la consacrazione e benedizione della chiesetta votiva del btg Morbegno è andato alla grande, nonostante il tempo incerto e le temperature fredde.
Oltre mille tra alpini e simpatizzanti hanno raggiunto ieri il Pian delle Betulle, sin dalle prime ore del mattino. Numerose le personalità presenti, Carabinieri, alpini, Sindaci, Flavio Polano, Presidente della Provincia di Lecco, presidenti di altre sezioni, Lorenzo Cordiglia, vice presidente nazionale dell’Ana, Filippo Di Lelio, presidente dei finanzieri in congedo e di Assoarma, Mario Nasatti con Mariano Spreafico che accompagnavano il vessillo provinciale del Nastro Azzurro, portato da Pierangelo Andreotti e i rappresentanti dei Combattenti e Reduci.
Un campo alpino
Quest’anno non sono mancati alcuni giovanissimi che stanno partecipando al campo scuola organizzato dal gruppo alpini di Milano, in collaborazione con alcuni consiglieri dell’Ana nazionale. Questi sono stati impegnati per due giorni al Pian delle Betulle, imparando i primi importanti valori alpini. Ben 7 sono state le sezioni intervenute al raduno 2018: oltre a quella di Lecco, con il presidente Marco Magni e il direttivo al completo, anche Milano, Como, Colico, Monza, Valtellinese e Pavia e almeno 100 gagliardetti.
La sfilata che si è svolta per raggiungere la chiesetta è stata un trionfo di tricolori e note della banda sezionale, che ha catturato non solo l’attenzione, ma anche gli obiettivi dei numerosi presenti. Fondamentale il lavoro di accoglienza, servizio d’ordine e cucina dei volontari di Protezione Civile. Prima della messa Magni ha sottolineato le numerose iniziative portate avanti dai suoi alpini, «Noi continuiamo con la stessa umiltà e impegno di coloro che sono scomparsi in guerra, combattendo, che oggi ricordiamo qua».
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