Agroalimentare e arte culinaria
Eccellenze lombarde in vetrina
La manifestazione dedicata al cibo di qualità con 200 espositori. Export in crescita del 10%, ma la provincia di Sondrio fa anche meglio. Le cantine in mostra
Un settore che chiede punti di riferimento, senza per questo frustrare la propria creatività. Oggi alle ore 10 inizia RistorExpo con i suoi quasi 200 espositori. Una rappresentanza numerosa e simbolica di un mondo, quello enogastronomico, in perenne evoluzione. Ma anche in cerca di regole, come si proverà a fare a Lariofiere.
Lo scorso anno nelle esportazioni di prodotti agroalimentari made in Italy si è cresciuti del 10%. Como ha retto bene questo ritmo, Lecco poco meno, Sondrio l’ha superato. Ed entrando nella tipologia si capisce meglio il fenomeno italiano: già nell’intero 2016 era stato raggiunto il massimo di sempre di 38,4 miliardi di euro con il vino in pole position grazie a un valore di 5,6 miliardi nel 2016, seguito dalla frutta fresca e trasformata con 4,6 miliardi, dagli ortaggi freschi e trasformati per 3,7 miliardi, da animali, carni e salumi per 3 miliardi, latte e derivati per 2,7 miliardi, la pasta con 2,3 miliardi e olio di oliva per 1,2 miliardi .
Il nostro territorio è ben rappresentato qui dentro. A partire dal vino, che sarà grande protagonista da oggi fino a mercoledì (orario 10-19.30, tranne il 7 quando si chiuderà alle 18). Quello della Valtellina si ritaglierà uno spazio ad hoc, ogni giorno. Ma non dimentichiamo che tra i partner c’è non a caso anche il consorzio Igt Terre Lariane. Una sfida, quest’ultima che unisce Como e Lecco. La più recente vendemmia ha chiamato a raccolta 12 aziende a vinificare nella cantina consortile: 45 quintali di uve bianche e 200 di uve rosse. Un settore che in Lombardia cresce, se si pensa che dà lavoro a 9mila persone.
A RistorExpo saranno presenti 100 cantine, per oltre 300 etichette. Tra gli espositori, 16 sono quelli del settore di vini, birre e distillati.
C’è la produzione agroalimentare, il mondo del vino che attira come un po’ tutti i settori agricoli i giovani con crescente grinta.
Ma poi c’è il luogo di riferimento per RistorExpo, quello dei locali, alle cui tavole arrivano le eccellenze e vengono ulteriormente valorizzate. Quelli che ti permettono di gustare ciò che è stato coltivato, fatto crescere, trasformato sul lago o nelle altre zone di questo territorio ricco di bellezza. Oggi un turista su tre si muove per fare esperienze enogastronomiche.
Da una parte il ristorante è il regno della creatività e difatti in una delle precedenti edizioni, ci si era lanciati nell’approfondimento dell’anarchia enogastronomica, nella convinzione che un paradigma dominante non esista più. Una convinzione che non è stata rinnegata. Un passaggio intermedio è arrivato con le riflessioni sull’ancestrale.
Ora si è posta una nuova sfida, afferma Giovanni Ciceri, presidente di Lariofiere e ideatore della rassegna: «Il tema scelto quest’anno, la rifondazione enogastronomica, indica un preciso intento di ripartenza nella ridefinizione di nuove geometrie per il settore. La manifestazione, che non ha lacuna pretesa di essere il punto di arrivo e sintesi di questa ricostruzione, ne avverte comunque la necessità e convoca a sé i maestri del pensiero: professionisti, opinion leader, influencer che possano dare un contributo significativo». Missione possibile la creazione di un manifesto virtuale, per individuare le tendenze che stanno affiorando. Una codificazione, come è stato detto alla presentazione della rassegna, che non intrappola, dunque non fa paura.
Questo sarà possibile nel ricordo dei grandi chef, come nelle masterclass di quelli che passeranno a RistorExpo.
E anche nelle prove dei giovani, sempre più preparati e consapevoli, come emerge nelle competizioni portate avanti dalla Federazione italiana cuochi e nell’impegno profuso dalle scuole e dagli istituti professionali.
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