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Mercoledì 27 Marzo 2013
Agricoltori, un nuovo accordo
Stipendi in aumento del 7%
Accordo innovativo per una platea di riferimento di oltre 2mila addetti, tra tempo indeterminato e determinato, a cui nel comparto si aggiungono 150 impiegati agricoli. la filosofia di fondo di questo rinnovo è che il settore agricolo provinciale è l'unico che sta reggendo la crisi, riducendo i margini, ma non perdendo un posto di lavoro.
SONDRIO Un contratto innovativo, che coniuga aumenti salariali e punti normativi migliorativi rispetto al contratto nazionale. Così è stato definito dai firmatari il rinnovo del contratto provinciale degli operai agricoli.
Una platea di riferimento di oltre 2mila addetti, tra tempo indeterminato e determinato, a cui nel comparto si aggiungono 150 impiegati agricoli. la filosofia di fondo di questo rinnovo è che il settore agricolo provinciale è l'unico che sta reggendo la crisi, riducendo i margini, ma non perdendo un posto di lavoro. Un ambito, che valorizzato anche da un contratto equiparabile adesso alla media di quelli di altri settori, può ambire a diventare punto di riferimento per quanti cercano occupazione, specialmente per le nuove generazioni.
Sul fronte salariale il grande passo avanti fatto è l'adeguamento delle retribuzioni dei tempi determinati a quelle degli indeterminati, una crescita del 7% che rende meno evidente la forbice tra i due inquadramenti. Ma anche sul fronte normativo vengono introdotti aspetti finora inusuali per il settore, come la maternità obbligatoria, anticipata dai datori di lavoro e garantita al l00%, e tutto il capitolo dei permessi e congedi parentali, estesi anche ai lavoratori a tempo determinato.
Sindacati e associazioni datoriali hanno condiviso nell'anno di trattativa la necessità di riconoscere maggiori tutele ai 1.680 avventizi, contro i 510 dipendenti fissi, che garantiscono il funzionamento delle imprese agricole per dieci mesi all'anno.
E a loro che Cia, Confagricoltura, Coldiretti, per la parte imprenditoriale, e Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil per i lavoratori hanno guardato nel riconfigurare un contratto provinciale che diventasse più appetibile sul fronte salariale e delle tutele.
Rispetto al contratto nazionale passano da 10 a 13 i giorni di congedo per matrimonio e viene aggiunta una ulteriore giornata retribuita in caso di nascita del figlio. In questo caso anche gli avventizzi potranno godere di un giorno di permesso retribuito, mentre in caso di lutto anche i tempi determinato con almeno 151 giornate lavorate potranno avere un permesso retribuito di tre giorni.
«Abbiamo poi rivisto tutti gli inquadramenti professionali - spiega Fabio Fancoli, della Coldiretti provinciale -. Soprattutto nell'ambito dell'agriturismo ci sono molte figure nuove che andavano inserite contrattualmente». Cuochi, addetti agrituristici e addetti ai centri benessere, testimoni di una evoluzione da dimensione familistica a impresa ricettiva della realtà dell'agriturismo, ora hanno un riconoscimento preciso nel contratto agricolo.
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