«Addio Silvia, il tuo entusiasmo e i tuoi progetti saranno il lascito per tutti noi»

Una folla commossa ha dato l’ultimo saluto a Silvia Brambilla nella chiesa parrocchiale di Rancio. La ragazza è scomparsa martedì mattina a seguito di un terribile incidente stradale

“Il tuo entusiasmo e i tuoi progetti saranno il lascito per tutti noi”. Davanti a una folla di persone assiepate nella chiesa del quartiere di Rancio, Martina Brambilla ha voluto salutare così la sorella Silvia, scomparsa a seguito di un terribile incidente stradale avvenuto martedì mattina nella bergamasca. A guidare l’auto, c’era il padre Massimo, presente a dare l’ultimo saluto alla figlia, nonostante le conseguenze dello schianto.

Una tragedia che ha segnato la comunità lecchese. Silvia Brambilla, 26 anni compiuti ad aprile, aveva frequentato il liceo linguistico in città studiando inglese, spagnolo e tedesco, con un’esperienza anche negli Stati Uniti. Poi gli anni dell’università a Bergamo: prima la laurea triennale in scienze della comunicazione e dell’informazione e poi la magistrale in informazione, editoria e giornalismo. Aveva anche frequentato un corso, vincendo una borsa di studi, di sei mesi con l’accademia della Fiera Milano in marketing e organizzazione di eventi. Come attività lavorativa si stava occupando di comunicazione per una realtà immobiliare di Sant’Moritz e poi aveva avviato insieme al padre il progetto “Acqua di Puglia”. L’azienda di famiglia, infatti, si occupa di investimenti immobiliari e ospitalità di lusso in Sud Italia.

Una vita che si è spezzata martedì mattina quando l’auto condotta dal padre si è scontrata con un camion con rimorchio, che trasportava ghiaia, in panne e dunque fermo in prima corsia lungo la bretella stradale che corre attorno Bergamo, all’altezza di Treviolo, a poca distanza dallo svincolo di Dalmine. “Perché è successo a lei e non a noi”, la domanda più volte risuonata nell’omelia di don Claudio Maggioni.

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