Cronaca
Martedì 23 Agosto 2016
Addio al professor Guido Bezzola
Raccontò le opere di Porta e Manzoni
Mandello Docente universitario, era uno dei più apprezzati studiosi di letteratura italiana
Era nato nel 1919 in una famiglia di artisti: il padre era un pittore, il nonno uno scultore
Ha concluso la sua lunga e intensa vita Guido Bezzola. Era nato a Milano nel 1919, in una famiglia di artisti. Il padre, Mario (1881-1968) era un valente pittore e il nonno Antonio (1846-1929), nato a Campione d’Italia ma formatosi a Milano, fu uno scultore di vaglia, al quale i lecchesi devono il busto di Antonio Ghislanzoni sul lungolago. Guido Bezzola si laurea in lettere nel 1942 e in filosofia nel 1945.
Nel 1947 e per vent’anni dirige la rivista mensile di fotografia, cinematografia e arti figurative “Ferrania”; libero docente nel 1963, nel 1970 è incaricato di letteratura italiana nella facoltà di Lettere e filosofia dell’Università statale di Milano. Guido Bezzola è stato uno dei più profondi studiosi di letteratura italiana dell’Ottocento; i suoi contributi alla conoscenza di alcuni scrittori di quel secolo sono imprescindibili per chiunque si accosti alla loro opera; in particolare Manzoni e Porta sono stati gli autori che Bezzola ha amato e indagato appassionatamente, restituendone lo spessore intellettuale, il valore letterario, e le vicende della vita con una acribia e una penetrazione psicologica ammirevoli, tessere di un mosaico che riesce a consegnarci il senso più autentico di quella feconda temperie che ha innervato e identificato l’Ottocento lombardo. Nel 1972 vede la luce un’opera fondamentale per la conoscenza della figura e dell’opera di Carlo Porta, la prima biografia del poeta milanese: Le charmant Carline. Un affresco mirabile che scandaglia non solo la vita di Porta, ma anche la società milanese del suo tempo, i rapporti con i personaggi del mondo politico e culturale con i quali il poeta era venuto a contatto, e l’originalità dell’arte portiana, oltre al valore ideologico del movimento romantico nato a Milano, al quale il Porta aderì.
Ma l’attenzione di Bezzola si è rivolta ad altri protagonisti dell’Ottocento come Tommaseo, Foscolo, Stendhal e ogni volta l’autore ci consegna un ritratto a tutto tondo, grazie al quale il lettore riesce ad avvicinare questi personaggi nella loro dimensione umana, quotidiana, e nel contempo a comprenderne la grandezza attraverso una esemplare esposizione narrativa. Da molti anni Bezzola viveva sul nostro lago, dapprima a Onno e quindi a Mandello con la moglie Rosa Ghigo, docente di letteratura francese e studiosa di Stendhal.
Impegno costante
Bezzola lascia in chi l’ha conosciuto un ricordo indelebile, un gentiluomo spiritoso e dalla affascinante conversazione, spesso severo nei confronti delle persone, e in modo particolare di coloro che cercano di affermarsi senza merito, senza disporre di quel bagaglio culturale che consente di affrontare, con cognizione di causa, argomenti di singolare levatura.
Ma Bezzola era severo innanzitutto con se stesso; le sue ricerche erano il frutto di un impegno costante e meticoloso, il risultato di una dedizione convinta e instancabile alla conoscenza e alla valorizzazione di grandi personaggi che hanno lasciato un’orma profonda nella storia della letteratura. I funerali saranno celebrati oggi alle 15,30 nella chiesa della Madonna del Fiume a Mandello.
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