Cronaca / Valchiavenna
Mercoledì 12 Agosto 2015
Acque termali, Madesimo ci (ri)prova: il Comune dà l’incarico a un geologo
La loro presenza ha attirato turisti d’élite fino all’inizio del secolo scorso. «Ritrovare la sorgente consentirebbe di qualificare ulteriormente la nostra offerta».
Ritrovare le acque termali per le quali Madesimo era famosa fino a un secolo fa. É questo l’obiettivo dell’amministrazione comunale dell’alta Vallespluga, che in queste settimane ha conferito l’incarico ad un geologo per ritrovare quello che nel corso dei decenni è andato perduto: l’ubicazione della sorgente termale che fino all’inizio del ’900 caratterizzava la località di villeggiatura.
«La presenza di acque termali a Madesimo – spiegano dall’amministrazione comunale – è menzionata già dagli inizi del 1600. In un documento del 1730 si descrivono le “incomparabili minerali ritrovatesi in Madesimo” con una descrizione della capacità curativa dell’acqua. Successivamente le sorgenti furono isolate e fu chiesta concessione al loro utilizzo con la costruzione dello stabilimento delle acque termali».
Nomi famosi le utilizzarono per curarsi. Il più importante è ovviamente quello di Giosuè Carducci. «All’inizio del ’900 tali acque vengono ancora utilizzate a scopo curativo come testimoniato dalla presenza del poeta Carducci, che beneficiò delle proprietà curative dell’acqua di Madesimo per oltre 20 anni».
Acque ricche di ferro e magnesio, a quanto pare. Per la verità anche Campodolcino aveva la sua stazione termale, coincidente con l’albergo Posta ora in completa decadenza dopo decenni di chiusura. Un vero e proprio “movimento” che contribuì al primo vero sviluppo ricettivo della valle. In una relazione del 1907 della Camera di Commercio la Valchiavenna registrava circa mille posti letto suddivisi tra Chiavenna, 400, Campodolcino e Madesimo, 250 a testa, e Montespluga, 100. La storia si interrompe qui. Le tracce delle sorgenti sono andate perdute e in seguito, soprattutto dopo il 1911 e la prima grande manifestazione organizzata dal Cai a Madesimo, il turismo si è orientato soprattutto verso gli sport legati alla neve. Ora l’amministrazione intende svolgere una ricerca sull’eventuale presenza di queste acque che, come spiega il Comune «potrebbero portare un indubbio beneficio all’economia locale basata interamente sul turismo».
Ci si prova, insomma.Una decina di anni or sono fu lo storico locale Guido Scaramellini a lanciare l’idea durante un convegno tenutosi proprio a Madesimo. L’amministrazione ha deciso di affidarsi al geologo che ha curato la parte di competenza del Piano di Governo del Territorio di Madesimo e che ha svolto la tesi di laurea sul rilievo geologico dell’alta Val San Giacomo.
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