Acque agitate in Comunità montana: nel mirino la presidenza della Saligari

A meno di colpi di scena dell’ultimo minuto, è questione di ore prima che vengano chieste le dimissioni al presidente della Comunità montana di Tirano, Annamaria Saligari Voci di corridoio si inseguono da giorni sulla formazione di una “fronda” interna alla maggioranza che intende togliere la presidenza alla Saligari e formare un nuovo gruppo.

Per far questo si sarebbe creata un’intesa fra alcuni membri della maggioranza e della giunta esecutiva e i Comuni della minoranza in Comunità montana, ovvero Tirano, Bianzone e Sernio. Le voci convergono sulla figura dell’assessore ai Lavori Pubblici, Gian Antonio Pini di Grosio, come “fautore” della spaccatura. Insieme a Grosio e ai tre Comuni di opposizione si sarebbero schierati anche Tovo, Mazzo e Villa di Tirano. Resterebbero fuori, dunque, Lovero (con la presidente Saligari), Aprica, Teglio, Grosotto e Vervio. I sette Comuni citati starebbero limando un documento di richiesta di dimissioni che sarà presentato nel giro di poche ore.

Pini nega qualsiasi movimento: «Non so niente», come pure un «no comment» arriva dal sindaco di Tirano, Franco Spada. Il vicepresidente della Cm, Giorgio Bresesti, difende a spada tratta l’attuale maggioranza: «Alti e bassi in politica per le scelte amministrative ci sono sempre stati – afferma -, ma la nostra maggioranza è forte e non abbiamo paura della sinistra (il riferimento va alla minoranza, nda) che fa alleanze con tutti...». La goccia che ha fatto traboccare il vaso di certi malumori sarebbe stato il progetto “Skipass free” (in base al quale i ragazzi dei dodici Comuni scieranno gratis sulle piste di sci quest’inverno) sul quale non tutti i Comuni sarebbero stati d’accordo, (a parte gli indubbi vantaggi per Aprica e Teglio) .