Cronaca / Sondrio e cintura
Giovedì 12 Novembre 2015
Accorpamento della Prefettura, anche Crosio punta i piedi
In attesa della manifestazione di protesta dell’11 dicembre a Roma, si allunga l’elenco di chi,in Valtellina e Valchiavenna, dice no all’unione degli Uffici territoriali del Governo con Bergamo.
Alle firme del presidente della Provincia, di 67 sindaci, e di altri rappresentanti del territorio, tra cui il segretario provinciale del Pd Salvatore Ambrosi, sotto il documento della rappresentanza sindacale unitaria si à aggiunta anche quella del senatore leghista Jonny Crosio.
Il documento, elaborato dopo l’assemblea del 2 ottobre, che rappresenta un atto concreto di unità del territorio, evidenzia la necessità di mantenere gli Uffici territoriali del Governo in virtù, innanzitutto, della specificità riconosciuta alla Valle dalla legge Delrio.
«La nostra terra è fragile, necessita di un presidio continuo - dice Crosio -: che cosa succederà quando avremo un’emergenza? Dovremo aspettare che qualcuno si muova da Bergamo? Non difendo la Prefettura, è noto il mio pensiero, ma l’idea che a Roma vogliano ridurre la provincia di Sondrio ad una riserva indiana, ancora più isolata, ancora più penalizzata non lo posso accettare».
Chi non ha firmato il documento è, invece, l’altro senatore valtellinese, Mauro Del Barba, che però ne parla in termini positivi. «Su questioni così vitali la prontezza d’azione e la condivisione degli obiettivi sono spesse decisive - dice -: ben vengano dunque le iniziative locali e l’informazione, che possano concorrere a supportare il lavoro puntuale che noi parlamentari del Pd stiamo portando avanti a Roma da diverse settimane».
Il riferimento è alle trattative in corso con il Governo, quelle che, in particolare, a metà ottobre hanno portato al momentaneo stop del decreto. «Ho incontrato diverse volte i dirigenti, i comandanti e le rappresentanze sindacali, locali e nazionali - ancora Del Barba -, e abbiamo condiviso quanto fatto. Il provvedimento ministeriale è stato fermato grazie all’azione che con altri parlamentari dem abbiamo intrapreso, evidenziando le criticità e portando al Governo una proposta alternativa che eviti la chiusura senza perdere di vista l’obiettivo di razionalizzare la spesa pubblica attraverso provvedimenti importanti quali la riforma Madia».
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