Abusi edilizi a Madesimo
Gli indagati davanti al Pm

Costruzioni sotto la lente della Guardia di finanza nello scandalo scoppiato a Madesimo che ipotizza i reati di corruzione, concussione e abuso edilizio. Gli immobili al centro dell'attenzione delle Fiamme gialle per quanto riguarda i sequestri, dal valore complessivo di sei milioni di euro, sono tre

MADESIMO - Costruzioni sotto la lente della Guardia di finanza nello scandalo scoppiato a Madesimo che ipotizza i reati di corruzione, concussione e abuso edilizio. Gli immobili al centro dell'attenzione delle Fiamme gialle per quanto riguarda i sequestri, dal valore complessivo di sei milioni di euro, sono tre. Il principale è situato nell'area dell'ex albergo Torre. Simbolo di Madesimo per decenni, ora quest'hotel rimane visibile soltanto nelle fotografie appese sulle pareti dei bar e nelle vecchie cartoline.

Al suo posto ci sono dei condomini. In questo caso i sigilli sono stati posti all'attico e ad alcuni appartamenti. Non si notano, dall'esterno, elementi che facciano pensare a un provvedimento di questo tipo. Venerdì i vicini si sono accorti che era in atto un'operazione della Gdf solo dopo avere visto la presenza dei mezzi della Tenenza di Chiavenna.

Al di là del fiume, proprio a pochi metri dalla riva del torrente Scalcoggia, si trovano i segni del passaggio delle Fiamme gialle e sono ben visibili. Su una rete metallica da cantiere, gli uomini della Tenenza di Chiavenna guidati da Alberico Pozzi hanno posizionato un cartello. Su un foglio A4 bianco si legge che gli immobili sono stati sottoposti a sequestro preventivo su indicazione della Procura della Repubblica di Sondrio.

Al di là dalla rete c'è un'abitazione di due piani costruita in sasso e legno. Sia la scelta dei materiali, sia le caratteristiche dell'immobile, non ancora ultimato, lasciano intendere che il progetto della casa è stato curato in maniera molto dettagliata. Ricorda, a tratti, i vecchi carden, tipiche baite diffuse in tutta la val San Giacomo. C'è un cartello che indica come direttore dei lavori l'ingegner Pierangelo Mazza.

Il terzo immobile si trova in cima alla frazione di Pianazzo, su una collina che garantisce una vista invidiabile, proprio sotto l'imbocco della galleria per Madesimo. Un lungo cunicolo interrato collega la statale 36 all'ingresso di due costruzioni, per un totale di una dozzina di alloggi di pregevole fattura e un valore complessivo superiore al milione di euro. All'esterno non si notano avvisi di sequestri. Molto probabilmente sono stati affissi sulle singole unità immobiliari interessate dal provvedimento.  

Tutti i soggetti coinvolti - l'ex sindaco Pierluigi Scaramellini, l'imprenditore Mario Buzzetti, il responsabile dell'ufficio tecnico di Madesimo Ezio Gianera e tre architetti: Lorenzo Consalez di Milano, Piero Luconi di Lecco e un terzo professionista il cui nome ancora non è emerso - andranno in Procura martedì. Solo Mazza ha chiesto un rinvio di alcuni giorni.

Come detto, i reati ipotizzati dagli uomini del tenente Alberigo Pozzi sono corruzione, concussione e abuso edilizio. Stando agli inquirenti, a Madesimo negli anni 2004- 2011 - sono dunque assolutamente estranei gli attuali amministratori - «sarebbe da ipotizzare un sistema di connivenze tra amministratori, funzionari del Comune e imprenditori che avrebbe generato abusi edilizi per milioni di euro».

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