Abbadia: alla Helman
uno spiraglio per la cassa
Sarà una procedura veloce quella che il Tribunale di Lecco riserverà alla Helman Elettronica di Abbadia, per consentire ai dipendenti di recuperare i crediti spettanti e avere diritto alla cassa integrazione.
Essendo un caso complesso e intricato, l'assessore al lavoro, Fabio Dadati, ha contattato la segreteria del Tribunale: «Per spiegare l'urgenza dell'avvio della procedura di liquidazione. Mi è stato assicurato che la pratica sarà sbrigata in fretta e posta all'attenzione del Tribunale entro breve», dice l'assessore.
Helman Elettronica è un'azienda di Abbadia Lariana che conta 27 dipendenti ed è specializzata nella realizzazione di ponti radio e antenne paraboliche a uso civile. L'azienda è ferma da due mesi perché il vecchio amministratore, Severino Valeri è morto senza lasciare un successore. Nelle settimane successive è risultato impossibile convocare il consiglio di amministrazione della Helman perché le due famiglie Toni e Valeri, che detengono ciascuna il 50% della società, si rifiutano di sedersi allo stesso tavolo, mosse da rancori mai risolti, e si parlano solo attraverso i rispettivi legali.
Da qui l'impossibilità di continuare l'attività industriale e non solo. L'assenza di un responsabile aziendale rende impossibile liquidare gli stipendi (infatti i lavoratori non percepiscono lo stipendio da agosto), avviare una procedura di cassa integrazione (perché nessuno può firmarne la richiesta) e porre una soluzione alla questione.
«E' stato accertato che la famiglia Toni ha depositato al Tribunale di Lecco la richiesta di nomina di un liquidatore delle quote del 50% della società - conferma Dadati - da qui l'ulteriore richiesta dell'amministrazione provinciale al presidente del tribunale di velocizzare la procedura per la nomina di un liquidatore», infatti il liquidatore diventerebbe l'interlocutore opportuno per risolvere il problema delle maestranze, che attualmente sono senza stipendio, senza ammortizzatori sociali e con consistenti tfr da recuperare.
Inoltre il liquidatore potrebbe, attraverso la vendita dei beni dell'azienda, cercare un acquirente disponibile a continuare l'attività industriale dell'azienda, nonostante i timori del sindacato: «Difficilmente la Helman, che fino a giugno era considerata un'azienda con un elevato livello di competenze, know how e un buon giro d'affari, riuscirà a rimettersi in sesto - dice Mauro Castelli della Fiom - infatti la famiglia Valeri ha dichiarato che nel 2011 è stato perso il 50% del fatturato rispetto alla media degli anni precedenti».
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