Cronaca / Sondrio e cintura
Martedì 21 Aprile 2015
A segno la conquista della cima del Chearoco: «È per Franco Deghi»
La spedizione in Sudamerica alla quale nel 2014 partecipò il valchiavennasco morto un mese fa quest’anno è andata a buon fine: Della Vedova c’era
Dalla Valtellina alla Bolivia per la prima salita di una splendida vetta, e stavolta l’impresa è andata a buon fine. La spedizione italiana ha conquistato la cima del Chearoco.
C’è anche il valtellinese Camillo Della Vedova fra i protagonisti della trasferta in Sud America legata al progetto nato all’interno del Gruppo amici internazionale sci alpinismo del Club alpino italiano. Una missione portata a termine alla fine di marzo, con una notevole e comprensibile soddisfazione, da parte del gruppo di sette scialpinisti.
«Avevamo tentato la cima nel 2014, senza successo, un po’ per il maltempo, un po’ per una gestione non ottimale da parte nostra - racconta Della Vedova - Ci siamo ripromessi di ritornare per arrivare a conquistare questa bellissima montagna, mai salita con gli sci».
I componenti erano tre reduci della prima trasferta – oltre al capo spedizione Della Vedova, istruttore di alpinismo e presidente della scuola provinciale del Cai, e Guido Barindelli, Pierenzo Scian di Imperia – c’erano Edoardo Benzolelli e Giacomina Pizzi della Val d’Ossola, il rumeno Michel Pupezza e Antonio Zavatarelli (noto con il nome da missionario Padre Topio). Dopo alcuni giorni di acclimatamento, la comitiva di alpinisti è salita al campo base e a quello alto, situato a oltre 5mila metri di quota. Della Vedova e gli altri hanno tracciato seicento metri di salita con delle bandierine, per evitare problemi in caso di maltempo in discesa. Poi è iniziata la salita finale.
«Siamo partiti all’alba, con una giornata molto fredda, ma bella. Abbiamo fatto i primi cento metri di dislivello al buio. Poi c’è una cresta da salire a piedi con i ramponi, molto aerea, con neve instabile». In cima alla montagna sono arrivati in quattro, gli altri hanno preferito rinunciare. Della Vedova e Scian sono scesi con gli sci.
«Un’esperienza unica, la discesa dalla cresta con una pendenza di 60 gradi», sottolineano gli alpinisti. Non sono mancati gli applausi in Sud America. “Il giornale nazionale della Bolivia “la Razòn” ha riservato ampio spazio alla spedizione Italiana al Chearoco 6127 metri. Anche questo riconoscimento ha determinato una grande soddisfazione da parte nostra, consapevoli di avere effettuato una notevole impresa. Di spedizioni ne abbiamo fatte tante, ma a questa tenevamo particolarmente. È stata dedicata al valchiavennasco Franco Deghi, uno dei protagonisti del 2014, che purtroppo è scomparso il mese scorso in un tragico incidente alpinistico in Svizzera. In cima alla montagna, lo abbiamo ricordato con uno striscione. Queste spedizioni rappresentano anche un’opportunità di sviluppo per la comunità andina, un rimedio nei confronti dello spopolamento della montagna, in linea con l’impegno di Padre Topio».
© RIPRODUZIONE RISERVATA