Cronaca / Valchiavenna
Martedì 07 Giugno 2016
«A Novate tracce di arsenico e cromo»
Il Comitato Salute e Ambiente ha reso noti i dati della ricerca realizzata con Source International. «Nei sedimenti fluviali trovati metalli anche in alte concentrazioni. Nessun dubbio sulla provenienza».
Si intitola “Quel ramo del lago di Cromo” lo studio che ha valutato la qualità ambientale dell’area adiacente l’ex acciaieria Falck di Novate Mezzola. Insediamento industriale siderurgico che produceva una lega di nichel e cromo e che è stata chiusa nel 1991.
Lo studio è stato commissionato dal Comitato Salute Ambiente Valli e Lago di Novate Mezzola a Source International. Una organizzazione non governativa che collabora con comunità che soffrono casi di inquinamento ambientale e danni alla salute fornendo supporto scientifico.
Il risultato dello studio indica che l’area è inquinata. «Nel corso degli anni la zona è stata bersaglio della cronaca nera per un incremento di morti legate alle scorie tossiche dell’azienda, di cui il principale indiziato era appunto il cromo esavalente, composto classificato dalla Organizzazione Mondiale della Salute come agente cancerogeno per l’uomo. Lo studio si è focalizzato sull’analisi delle acque fluviali e dei sedimenti del canale Fosso di Riva, adiacente all’area industriale dismessa, al fine di valutare la qualità ambientale del corpo idrico, probabile recettore dei contaminanti dilavati dal suolo inquinato dell’ex acciaieria».
I metalli pesanti ci sono. «Nei sedimenti fluviali si è riscontrata la presenza di arsenico. Le alte concentrazioni di questo elemento compromettono la qualità del sistema acquatico peggiorando la qualità delle acque e rappresentando un rischio per la salute umana per il trasferimento dell’arsenico, neurotossina e composto cancerogeno, ai vari livelli trofici attraverso la catena alimentare e per contatto o ingestione. Se si prendessero come standard di riferimento per i sedimenti fluviali le guide internazionali, come ad esempio quella canadese, più restringenti in materia ambientale rispetto alla norma nazionale, la situazione sarebbe ancora più preoccupante per l’elevata concentrazione di cromo, la cui soglia nella norma italiana è evidentemente blanda e poco conservativa e protettiva. Inoltre bisogna considerare che i campionamenti sono stati effettuati non in concomitanza di piogge, quando il dilavamento è maggiore».
Nessun dubbio sulla provenienza dei metalli: «I contaminanti presenti nell’ambiente, quali alluminio, arsenico e cromo, sono correlabili alla situazione di inquinamento di un sito industriale, quale appunto un’acciaieria. Infatti gli scarti delle acciaierie, nelle polveri dei fumi abbattuti durante il processo fusorio, contengono arsenico, zinco, cromo, alluminio, piombo, cadmio e mercurio».
Buone notizie almeno per l’acqua potabile: «L’acqua del rubinetto analizzata in un’abitazione presso il comune di Novate Mezzola è totalmente conforme agli standard di qualità dell’acqua per il consumo umano».
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