A Bormio brutta caduta per il francese Sarrazin: è in terapia intensiva. Polemiche contro l’Italia: «Non meritano le Olimpiadi»

Il francese Cyprien Sarrazin, che giovedì 26 dicembre aveva fatto segnare il miglior tempo nella prima prova della discesa libera di Bormio, è stato protagonista di una caduta paurosa sul tratto centrale della Stelvio oggi, venerdì 27 dicembre. È stato trasportato in elicottero all’ospedale di Sondalo (Sondrio) dove gli è stato riscontrato un ematoma subdurale (accumulo di sangue all’interno del cranio, sia nell’encefalo sia tra questo e le ossa craniche). Sarrazin é rimasto cosciente ma controllato in terapia intensiva e necessita di un intervento chirurgico di drenaggio.

«Sanno solo fare danni, non meritano le Olimpiadi», accusa il compagno di squadra Allegre, riferendosi alla preparazione della pista che ospiterà le gare di sci di Milano-Cortina 2026 ma ignaro del fatto che la preparazione tra due anni seguirà diversi criteri. Lunga, con fondo sempre mosso che costringe gli atleti a sciare con la massima concentrazione senza un attimo di pausa lottando per stare in piedi per poi arrivare al traguardo con i muscoli che bruciano dolorosamente, la Stelvio richiede non solo coraggio e grande tecnica ma pure una enorme tenuta fisica. E’ anche per questo che nelle due prove quasi nessuno ha dato il massimo dalla partenza al traguardo preferendo risparmiare energie per la gara e testare al meglio solo alcuni passaggi. Ma - con neve non abbondante ed un fondo come sempre molto ondulato e mosso su cui le gambe lavorano in continuazione come stantuffi - quest’anno la Stelvio é apparsa ancor più dura. La pista, trattata con acqua, è a tratti molto ghiacciata ed in altri punti invece il fondo è più morbido. Ci sono state così nella seconda prova bruttissime cadute come quella del francese Cipryen Sarrazin, il più veloce nella prova di giovedì, volato rovinosamente fuori in un salto e portato in ospedale. Il suo compagno di squadra Nils Allegre ha così impietosamente attaccato la preparazione del tracciato che nel 2026 ospiterà la discesa olimpica. Decisamente più onesto nel riconoscere le difficoltà di preparazione - con il fondo che varia molto da tratto a tratto - è stato anche lo svizzero Marco Odermatt, leader di coppa di mondo, che anche nella seconda prova non ha forzato.

© RIPRODUZIONE RISERVATA