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Martedì 11 Giugno 2013
Treni con poche carrozze
Una domenica di caos
Primo giorno con i nuovi orari ferroviari, prima domenica di partenze per le ferie dopo la chiusura delle scuole. Un mix che ha rischiato di diventare esplosivo domenica per chi si è trovato a viaggiare sulla linea Milano-Tirano
Sì, perché alla faccia dei proclami sul "meno auto più treni" per raggiungere le località di villeggiatura e degli operatori che invitano a raggiungere il nostro territorio con le mountain bike per poi sbizzarrirsi sugli spettacolari sentieri di Valtellina e Valchiavenna, Trenord ha ben pensato di ridurre il servizio offerto ai propri clienti.
Da domenica infatti - e sarà così per tutta l'estate - nelle giornate festive il treno diretto Tirano-Milano delle ore 9,07 e il diretto Milano-Tirano in partenza da Milano centrale alle ore 12.20 viaggiano con sole tre carrozze (fino all'8 giugno erano otto e otto rimangono nei giorni feriali). Il risultato? Domenica mattina quando il diretto da Tirano ha raggiunto la stazione di Varenna era ormai talmente stipato che a fatica i passeggeri sono riusciti a salire per poi proseguire fino a Milano in piedi o seduti sopra i bagagli che riempivano i corridoi. Era praticamente impossibile muoversi.
Chi è salito dopo Colico ha fatto tutto il viaggio in piedi, in condizioni disumane, con bagagli che bloccavano corridoi e accessi ai bagni. Ma non è andata meglio ai turisti che da Milano alle 12,20 avrebbero dovuto salire sul diretto per raggiungere il lago o la Valtellina. Ben prima dell'orario di partenza nelle tre carrozze non si trovavano più posti a sedere.
«Alcune persone dopo aver discusso col capotreno hanno rinunciato a salire - racconta un passeggero - e tra questi dei ragazzi con le biciclette. Impossibile caricarle in quelle condizioni. E c'era pure chi aveva pagato un biglietto per la prima classe che in realtà non esisteva. Abbiamo chiesto a un controllore come mai il treno fosse così corto e ci ha spiegato che c'era un problema legato ai nuovi orari e a uno scambio di convogli nella stazione di Ponte in Valtellina: un treno di otto carrozze non consentirebbe di effettuare lo scambio. Ma possibile non si possa trovare una soluzione diversa? Noi abbiamo viaggiato in condizioni disumane, pagando comunque un biglietto a prezzo pieno. E di certo per i turisti in arrivo in Valtellina è stato tutt'altro che un bel biglietto da visita...».
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