Piuro, il futuro della Frisia
passa dall'«Acqua bella»

Sono tutte nel nome di questa società, emerso in via informale nelle ultime ore, le speranze di una ripartenza dell'attività di Frisia. Lo stabilimento di Santa Croce di Piuro è bloccato da mesi e i lavoratori sono in attesa di ricevere otto mensilità tra salari e cassa integrazione arretrata

PIURO Il futuro della Frisia potrebbe passare all'«Acqua bella». Sono tutte nel nome di questa società, emerso in via informale nelle ultime ore, le speranze di una ripartenza dell'attività di Frisia. Lo stabilimento di Santa Croce di Piuro è bloccato da mesi e i lavoratori sono in attesa di ricevere otto mensilità tra salari e cassa integrazione arretrata.

Ma continuano ad arrivare, dal titolare Franco Capanna, notizie cariche di fiducia per il futuro. Secondo quanto emerso ieri, dall'assemblea dei lavoratori, nei giorni scorsi c'è stato un fitto scambio di comunicazioni che ha visto coinvolti numerosi soggetti della vicenda Frisia. Da un lato c'è la volontà di ripartire espressa a più riprese da Capanna. Il titolare ribadisce che vuole salvare la Frisia e anche in questo periodo che - come comunicato dal diretto interessato - è particolarmente complicato, «vuole provare a fare la propria parte». Ma dall'altro ci sono i dubbi che sorgono di volta in volta negli interlocutori che rappresentano i lavoratori.

Ieri se ne è parlato nell'assemblea sindacale tenuta dal segretario provinciale della Flai-Cgil. Secondo quanto è emerso, la società «Acuqa bella» con sede a Milano, è pronta a effettuare dei sopralluoghi in fabbrica e addirittura a mettere a disposizione i propri esperti per curare i passaggi amministrativi più complicati. Stavolta si parla di qualcuno disposto a fare sul serio e in tempi brevissimi.

«Ci viene detto che con la collaborazione di tutti la ripresa dell'attività potrebbe essere non lontana - ha spiegato Vittorio Boscacci dalla Cgil -. Il titolare ha chiesto informazioni sulla possibilità di fare lavorare a rotazione i dipendenti in cig e sulla situazione dello stabilimento dove non passa da quattro mesi, con tutto il rispetto per i motivi che lo tengono lontano da Piuro.
È emersa questa società, "Acqua Bella", di cui non abbiamo notizie ufficiali e approfondite. Siamo tutti pronti a collaborare per fare ripartire la macchina produttiva, è un obiettivo condiviso, ma francamente i precedenti degli ultimi mesi non ci consentono di essere fiduciosi. Siamo in una condizione confusa e preoccupante. Speriamo di potere contare su interlocutori seri e su qualcuno capace di operare con competenza nel mercato dell'acqua minerale, un ambito complesso, dove occorrono esperienza e abilità».

Intanto arrivano novità anche da Sondrio. «Gli avvocati di Cgil e Cisl hanno depositato in  tribunale l'istanza per la richiesta di fallimento - ha precisato Boscacci -. Si resta in attesa della convocazione, probabilmente si andrà in tribunale alla fine di maggio».

Ci sono anche vicende strettamente connesse alla soluzione di problemi formali che però, indirettamente, influiscono sui lavoratori. Il vecchio consulente Oscar Piero permetterà ai dipendenti di avere almeno il Cud per la dichiarazione dei redditi - in questi tempi anche una procedura ordinaria si trasforma in una vera e propria impresa - e uno studio sondriese si occuperà degli altri aspetti fiscali e della gestione delle buste paga - purtroppo di salari non ce ne sono stati - a partire da gennaio.

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