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Lunedì 08 Aprile 2013
Pensionati e famiglie vittime
di falsi contratti al telefono
Famiglie, ma soprattutto anziani sono sempre più assediati dalle richieste delle agenzie di riscossione dei crediti che intimano loro di pagare cifre relative a contratti telefonici che avrebbero dovuto essere estinti
SONDRIOAccerchiati dalle compagnie telefoniche. E spesso, sempre più frequentemente, vittime di accordi e di contratti non sempre così favorevoli. O addirittura maggiormente penalizzanti rispetto alle condizioni "vendute". Succede tutto, naturalmente, al telefono. Basta farsi un giro in uno dei centri del territorio di difesa dei consumatori per scoprire la montagna di denunce, lamentele e ricorsi presentate dai cittadini. Famiglie, ma soprattutto anziani sono sempre più assediati dalle richieste delle agenzie di riscossione dei crediti che intimano loro di pagare cifre relative a contratti telefonici che avrebbero dovuto essere estinti; a loro volta, anziani e famiglie assediano gli uffici delle associazioni dei consumatori per capire cosa stia succedendo e cosa sia andato storto nel passaggio da una compagnia telefonica all'altra.
E' questo il circolo vizioso, che ormai senza sosta si verifica da mesi anche in Valtellina e Valchiavenna: negli orari di apertura degli sportelli si formano sempre lunghe file alle associazioni dei consumatori e il motivo è sempre lo stesso.
Eccolo: contratti telefonici che le compagnie fanno sottoscrivere senza un vero ed esplicito assenso da parte dell'utente oppure richieste di pagamento di centinaia e centinaia di euro per contratti che gli utenti stessi pensavano non essere più in vigore dopo che il loro nuovo gestore telefonico si era preso l'onere, almeno a parole, di disdirli.
«In un paio d'ore giovedì pomeriggio - ha spiegato Tullio Catelotti, responsabile dell'associazione in difesa dei consumatori Sunia della Cgil - sono arrivate quattro persone tutte con richieste di rimborso da parte delle compagnie telefoniche per pagamenti non effettuati dopo il passaggio a un altro gestore. Arrivano soprattutto anziani che sentono il bisogno di essere rassicurati dopo aver ricevute le lettere di avvocati che intimano il pagamento».
Le compagnie telefoniche, infatti, si avvalgono quasi sempre di agenzie di riscossione dei crediti o di studi di avvocati per richiedere i pagamenti e sia le agenzie sia gli studi hanno tutto l'interesse a portarli avanti le pratiche sulle quali poi ottengono peraltro una percentuale in caso di effettivo rientro dei crediti reclamati: «Quello che diciamo a tutti i nostri utenti - ha spiegato sempre Catelotti - è di non pagare assolutamente. La cosa ideale sarebbe quella di non fidarsi a priori di una compagnia che promette di disdire il contratto precedente con un suo concorrente, ma di occuparsene in prima persona mandando una raccomandata con ricevuta di ritorno. In ogni caso, in queste controversie è il consumatore ad avere ragione e infatti le segnalazioni al Corecom hanno sempre esito positivo. Mi stupisce, anzi, che vista la frequenza dei casi che riguardano la telefonia non sia la stessa Autorithy a intervenire con decisione ogni mese».
Colpevoli di questo circolo vizioso, oltre a volte all'ingenuità degli utenti, sono le continue telefonate che arrivano dai call center ormai in tutte le case di Valtellina e Valchiavenna.
«Solo oggi - ha raccontato Giuseppe - in tre ore mi hanno chiamato sei volte, da due numeri diversi. Per fortuna sul mio telefono appaiono proprio i numeri di chi mi sta chiamando e così non rispondo, ma la frequenza con cui provano a contattarmi è davvero assillante».
«Dopo aver disdetto il mio abbonamento a Sky - ha fatto eco Francesca - sono stata contattata moltissime volte per fare in modo che tornassi sui miei passi. Ho dovuto essere un po' brusca con l'addetto del call center per far capire che la cosa non mi interessava e da allora le telefonate, anche se non sono cessate del tutto, almeno sono diminuite».
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