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Venerdì 01 Marzo 2013
Il cardinale Coccopalmerio in Conclave
"Dall'America Latina il nuovo papa"
È il cardinale Francesco Coccopalmerio, 74enne, valtellinese di origine, e presidente del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi, a tracciare l'identikit del nuovo pontefice: un papa dell'America Latina «Chiesa ricca di spiritualità», che deve essere «una persona di grande umanità e affettività, capace di ascoltare»
Sondrio - Un papa dell'America Latina «Chiesa ricca di spiritualità», che deve essere «una persona di grande umanità e affettività, capace di ascoltare», una scelta del conclave «che non cade dall'alto» per la quale occorrono «consultazioni e intese tra cardinali» le cui menti «sono illuminate dallo spirito santo».
È il cardinale Francesco Coccopalmerio, 74enne, valtellinese di origine, e presidente del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi, a tracciare l'identikit del nuovo pontefice. Proprio nel giorno della fine del Pontificato di papa Ratzinger in seguito alle clamorose dimissioni dell'11 febbraio scorso, in una intervista, l'alto prelato, dato come pretendente al soglio petrino per i riformatori, con saggezza ed equilibrio indica quasi una linea per il conclave.
«Cerco di entrare con fede e insieme con la convinzione che i cardinali sono chiamati a scegliere la persona che Gesù stesso ha designato».
Pur esprimendo la sua preferenza, «a mio parere è giunto il momento di guardare anche fuori dall'Italia e dall'Europa e in particolare di considerare l'America Latina, una Chiesa ricca di spiritualità, di vita, di entusiasmo, di giovani», il cardinale, ex vice di Martini a Milano, chiarisce anche che però «quello che conta nel nuovo Papa sarà non la provenienza, bensì il possesso delle qualità».
A tale proposito, spiega che «il Papa deve essere una persona che sappia stimare, non certo ingenuamente, il bene che c'è negli altri, avere quindi una visione ottimistica e saper dialogare rispettando gli altri, anche i più lontani, e proponendo con dolcezza la buona notizia del Vangelo».
In riferimento alla clamorose dimissioni di Papa Ratzinger, l'alto prelato difende la scelta, «Papa Benedetto XVI ha infranto un "tabù"», quello del pontefice a vita, modificando «delle norme, o anche delle semplici prassi, che hanno origine umana».
«La decisione è degna di profondo rispetto, è un atto di coraggio ed onestà per il bene della Chiesa - continua - . come ha spiegato papa Benedetto XVI: quando una persona, titolare di un ufficio molto gravoso, non ha più, per motivi di età, le forze necessarie, fisiche e spirituali, per compiere le attività inerenti all'incarico, può, anzi dovrebbe, ritirarsi da quella attività». Il cardinale, che non era presente al Concistoro dell'11 febbraio scorso, ammette che le dimissioni sono state «come si dice un fulmine a ciel sereno» e di aver «fatto fatica a crederci» quando lo ha saputo a Lourdes «dove ero per partecipare all'anniversario dell'inizio delle Apparizioni».
Il cardinale Coccopalmerio, originario di San Giuliano Milanese, è stato inviato lo scorso anno del Papa all'Aquila per presenziare alle celebrazioni della Perdonanza celestiniana, in particolare l'apertura della Porta Santa della Basilica di Collemaggio, dove sono custodite le spoglie di Papa Celestino V, dimissionario nel 1295.
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