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Giovedì 31 Gennaio 2013
Albosaggia: entra in funzione
il forno crematorio
Il servizio per i cittadini attivo dall'11 febbraio - E per il Comune un'entrata minima di 10mila euro l'anno
Come tutti i servizi, anche se si tratta del "caro estinto", ci sono delle tariffe da rispettare, così come dei vantaggi per il municipio orobico, esplicitati nella convenzione che l'amministrazione ha stretto con la concessionaria - la Tempio crematorio lombardo amministrata srl da Daniele Schena - che gestisce l'impianto completamente finanziato da privati (è stato realizzato in project financing).
«Finalmente arriva al capolinea questo progetto - interviene il sindaco Graziano Murada -, che ha superato anche gli ultimi impasse di ordine burocratico. Una scelta di civiltà l'avevo definita ai tempi in cui si era iniziato a parlare dell'ipotesi di costruire un impianto di questo tipo e che oggi ribadisco».
Anche perché, dati alla mano, secondo il primo cittadino, «la cremazione è una pratica sempre più diffusa e le proiezioni ci dicono che saranno sempre di più le persone che decideranno di optare per questa scelta».
Allo stato attuale, in un piccolo centro come Albosaggia - poco più di 3.000 residenti -, il 50% dei decessi ha scelto la cremazione. «Abbiamo in media circa 30-35 defunti all'anno, la metà dei quali ha preferito la cremazione, le cui ceneri per il 98% dei casi sono state portate al cimitero».
Facendo due calcoli, oltre ai 10mila euro annui, la concessionaria dovrà corrispondere una quota pari al 9% per ciascuna cremazione di cadaveri.
«A ciò si aggiunge - prosegue nella sua spiegazione Murada - una quota del 7% sulla tariffa netta per ciascuna cremazione di cadaveri provenienti da estumulazioni». Stessa percentuale da versare anche «per cremazioni di parti anatomiche riconoscibili o di altro genere a quelle sopra evidenziate».
Va ricordato che i prezzi della cremazione sono sottoposti ad un regime di tariffa amministrata, soggetta ad un limite massimo stabilito dal ministero degli Interni che per l'anno 2012 era di 478,17 euro per i cadaveri, di 382,53 per resti mortali e di 358,62 euro per la cremazione di parti anatomiche. Tariffe, tutte soggette ad Iva del 21%.
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