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Mercoledì 30 Gennaio 2013
Accordo firmato Svizzera-Valtellina
Nasce l'Università del legno
La sede è appena oltre il confine, a Poschiavo, ma la maggior parte degli studenti arriverà dall'Italia e soprattutto dalla Valtellina. Basta questo per spiegare il forte interesse al di qua del confine per il Centro Tecnologico del Legno (Ctl) che a breve potrà muovere i primi passi
Poschiavo - La sede è appena oltre il confine, a Poschiavo, ma la maggior parte degli studenti arriverà dall'Italia e soprattutto dalla Valtellina. Basta questo per spiegare il forte interesse al di qua del confine per il Centro Tecnologico del Legno (Ctl) che a breve potrà muovere i primi passi.
Il via libero definitivo è arrivato durante la seduta di giunta (che corrisponde al nostro Consiglio comunale, ndr) che all'unanimità (presenti anche il presidente della Provincia di Sondrio Massimo Sertori e il numero uno di Confindustria Paolo Mainetti) ha accordato un contributo da 650mila franchi in tre anni e la possibilità di usufruire gratuitamente per cinque anni delle aule del Polo Poschiavo che ospiterà le lezioni teoriche, mentre i laboratori saranno allestiti al garage Battaglia.
Il progetto prevede una dotazione finanziaria iniziale di 800mila franchi da parte del partner italiano Scm Group che fornirà le macchine a controllo numerico, 500mila ce li metterà Ibw, ovvero la scuola di formazione di Coira che predisporrà tutta la parte didattica e informativa; 175 mila è invece la quota di Brusio, mentre il Cantone dei Grigioni garantirà un milione e mezzo. Questo per lo start up. Per entrare a regime, invece (si parla dai 7 ai 10 anni di tempo), saranno investiti complessivamente 17 milioni di franchi: poco più di 13 milioni e 600mila euro.
Un traguardo che non fa paura anche perché in Italia c'è l'esigenza di poter contare sulle figure professionali che usciranno dal Ctl Basti pensare che solo oggi, per il corso sperimentale, gli studenti italiani hanno sborsato quasi 5mila euro per frequentare le lezioni.
Nei primi due anni sono state previste - la stima è prudenziale - circa 150 iscrizioni, che raddoppieranno nel medio periodo per poi arrivare a mille formandi l'anno. Grazie al riconoscimento della Regione Lombardia - è la prima volta che il Pirellone accredita una scuola ospitata dalla Svizzera - ogni studente italiano si porterà in dote sino a 5mila euro per finanziare la propria partecipazione ai corsi. Ma non solo dalla Lombardia sono attese iscrizioni, pure le aziende del Piemonte e del Trentino potrebbero essere interessate a formare i propri dipendenti o ad accaparrarsi i neo diplomati nei Grigioni.
L'interesse della Valtellina dunque c'è e non a caso il progetto ha visto sin dalle prime battute l'adesione e la condivisione di Politec (che siede anche nel consiglio di amministrazione del Ctl SA - capitale sociale 100mila franchi e 100 azioni distribuite tra Regione Valposchiavo, Ibw, Centro Studi Ricerche e - appunto - Politec) a cui ora si è aggiunta Confindustria Sondrio che a quanto pare garantirà il supporto tecnico per rendicontazione dei corsi e farà da tramite con le aziende lombarde per promuovere costi e partecipazione.Certo, i rischi non mancano come in ogni start up: la crisi potrebbe modificare la domanda del mercato di riferimento (che per ora interessa circa 400 aziende tra i Grigioni e la Valtellina) e quindi gli aspiranti falegnami diplomati potrebbero essere inferiori a quelli previsti, ma per i promotori il rischio è accettabile: l'Italia avrà un polo di formazione serio e certificato, Csm group, avrà una scuola in cui testare e far conoscere le proprie macchine, e Poschiavo potrà contare su nuovi posti di lavoro e una nuova immagine da lanciare, nel solco di quell'innovazione già tracciato da Ferrovia retica e Repoewer.
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