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Mercoledì 02 Gennaio 2013
Riordino istituzionale
«Il silenzio di Sertori»
È il segretario del Pd, nonché consigliere provinciale Giacomo Ciapponi a puntare nuovamente il dito contro il numero uno di palazzo Muzio, reo di non aver convocato, come invece promesso durante il consiglio provinciale di fine settembre, il tavolo locale per il riordino istituzionale
«Sertori aveva promesso di rendere operativo il tavolo entro la fine del mese - attacca Ciapponi -. Noi ci siamo fidati della sua parola e in virtù di quell'impegno avevamo accettato di modificare l'ordine del giorno presentato. E, invece, proprio come accaduto sul tema delle acque e della strada, ci troviamo qui a prendere atto che le sue promesse sono vane e il confronto impossibile».
L'ordine del giorno, passato all'unanimità in aula, impegnava l'amministrazione provinciale ad organizzare il confronto - luogo deputato a fare sintesi anche delle diverse iniziative nate sul territorio - entro dicembre «anche se - aveva insistito lo stesso Ciapponi in quell'occasione - vista l'urgenza dell'argomento, sarebbe bene anticipare il tutto a novembre».
L'anticipo non c'è stato, ma neppure la normale convocazione. «E non mi si dica - previene possibili contestazioni il segretario del Pd - che visto che del decreto sul riordino delle Province non si è fatto nulla, non c'è più urgenza. È esattamente il contrario».
La fine dell'esperienza del governo Monti ha di fatto congelato ogni in decisione sui tagli - che erano già stati decisi ma dovevano passare sotto le forche caudine del Parlamento - da operare. «Questo rinvio - conclude il segretario provinciale - ci consente di arrivare pronti con una nostra proposta da sottoporre innanzitutto alla Regione. Ci dà un agio maggiore rispetto alla fretta che sembrava dovessimo avere prima. Peccato - conclude Ciapponi - che Sertori si sia rimangiato la parola un'altra volta».
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