Editoriali / Circondario
Venerdì 26 Settembre 2014
Vercurago, l’addio
alla piccola Gioia
«Noi adulti siamo chiamati ad essere i custodi dei più piccoli. Per questa famiglia, invece, sarà Gioia ad essere l’Angelo custode».
È con questa certezza, sottolineata dal parroco don Roberto Trussardi nel corso dell’omelia funebre, che oggi pomeriggio la piccola Gioia è stata accompagnata nel suo ultimo viaggio dai suoi genitori.
Il doloroso momento del commiato si è consumato in un clima commosso ed emozionato, che ha visto salire nella parrocchiale di Vercurago i familiari e gli amici più cari di Ilaria e Juri, i due ragazzi che si sono trovati di fronte alla prova più dura, con la morte della loro bimba poche ore dopo la nascita. A loro, il sacerdote ha affidato un impegno preciso: «Vivere come avete vissuto in queste ultime settimane, con tenerezza, coraggio e pazienza». È così che è possibile rialzarsi da questo momento difficile, anche grazie alla figlia più grande, che stanno cercando di tenere al riparo dalla violenza della tragedia che ha colpito la loro famiglia.
Don Roberto si è rivolto anche ai nonni, padrini e madrine di Gioia in occasione del battesimo impartito ad inizio settimana alla piccola, invitandoli a continuare ad essere presenti sempre, sostenendo la giovane famiglia come hanno sempre fatto, e a sentire la presenza della bimba. Ma ha avuto anche una parola per gli altri, familiari e amici, affinché prendano spunto da questa esperienza «per riscoprire il dono del silenzio, della riflessione e della preghiera. Perché non sempre servono parole». Al termine, la piccola Gioia ha lasciato la navata centrale della chiesa ed è stata accompagnata nell’ultimo tratto del suo brevissimo cammino, al cimitero del paese.
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