Editoriali / Valchiavenna
Giovedì 13 Giugno 2019
«Variante Trivulzia, sei anni sono troppi»
Autotrasportatori e imprenditori soddisfatti per l’accordo firmato da Provincia e Regione. Preoccupano però i tempi di realizzazione - Il sindaco di Samolaco: «È un’opera prioritaria per la Valle».
SAMOLACO
I lavori inizieranno fra due anni e il collaudo è in programma per il 2025. Dopo la firma di Provincia di Sondrio e Regione Lombardia della convenzione per la progettazione e la realizzazione della variante alla strada provinciale Trivulzia - che collegherà le località Ponte Nave e Ponte San Pietro sul territorio di Samolaco -, in Valchiavenna l’attenzione di cittadini, imprese e istituzioni si concentra su due aspetti.
Il primo è la soddisfazione per la concretizzazione di un progetto di cui si parla da almeno dieci anni, dai tempi della giunta Provera a Palazzo Muzio. L’altro è proprio la tempistica, perché dal via libera alla nuova strada ci vorranno altri sei anni. Altri 72 mesi di traffico nei paesi e velocità medie ridotte per tutti, a cominciare dai mezzi delle imprese che devono competere con concorrenti di altri territori.
«Sicuramente è un’opera utile - premette dalla categoria degli autotrasportatori di Confartigianato imprese Sondrio il presidente Mattia Dal Cason, attivo con la propria azienda a Gordona -. Non rivoluziona la situazione, ma ci fa risparmiare qualche minuto tutti i giorni e garantisce sicurezza ai centri abitati fino a Novate».
«Una strada di questo tipo è necessaria - osserva con soddisfazione Piero Dell’Oca, presidente dell’Api e titolare della Tecnofar di Gordona -. Si toglie il traffico da due paesi, dove il flusso si rallenta e si registrano costi più elevati a causa della lentezza. Una nuova provinciale è fondamentale per l’attrattività della Valchiavenna».
Sull’utilità sono tutti d’accordo. Ma le tempistiche sono distanti da quelle sperate. Il progetto di fattibilità tecnico-economica è stato approvato dalla Provincia a fine 2017. Il 2019 dovrebbe servire a completare gli elaborati progettuali, mentre i due anni successivi se ne andranno per l’acquisizione delle aree necessarie, che sono i lotti di terreno in fregio al fiume Mera e per l’appalto dei lavori. Lavori che partiranno a fine 2021 e dureranno circa tre anni, con il collaudo finale a marzo 2025. «Sembrava che dopo l’annuncio della precedente amministrazione provinciale, l’inizio dell’opera fosse imminente, invece ci vorrà ancora della pazienza», sottolinea Dal Cason. 72 mesi dall’annuncio alla fine dell’intervento, per le imprese, non sono pochi. «Ci siamo interrogati anche noi sulle tempistiche», osserva Dell’Oca.
Ma a Samolaco, dove i disagi determinati dall’assenza di una strada funzionale sono un problema quotidiano, si guarda a quello che è ben più di un mezzo bicchiere pieno. «Considerati i tempi che caratterizzano i lavori pubblici, sulla conclusione dell’opera nel 2025 ci metterei la firma, anche perché stiamo parlando di un intervento importantissimo», sottolinea il sindaco Michele Rossi.
Si tratta infatti «di un’opera prioritaria per la Valchiavenna, quindi condivisa pienamente anche dai direttivi della Comunità montana, in quanto reale salto di qualità per la nostra viabilità: per una volta non stiamo parlando di allargare un tornante, ma di un intervento di ben differente rilevanza».
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