Editoriali / Lecco e Sondrio
Venerdì 28 Dicembre 2018
Un presepe vivente che lascia senza fiato: in cinquemila a Spinida
Porta la firma di Olonio Cuore delle Valli la rappresentazione di Dubino che coinvolge tutto il nucleo abitato. Imponente il castello di Erode ricavato in un crotto
Il presepe vivente di Spinida cresce ancora e fa segnare più mille presenze rispetto allo scorso anno raggiungendo i 5mila partecipanti nelle serate del 23 e 24 dicembre. È sempre più vasta la fama di questa rappresentazione curata dall’associazione Olonio Cuore delle Valli nel nucleo abitato di Spinida, località di Nuova Olonio arroccata sul versante dove vengono sfruttati gli edifici dell’antico nucleo ma anche i poggi naturali per distribuire le tantissime attrazioni di questo originale presepe.
Attraversando i vicoli di Spinida si incrociano i centurioni romani che fanno la spola dal paese fino all’imponente castello di Re Erode, si sentono le grida dei prigionieri catturati dalle guardie del sovrano, si assiste al passaggio dei cammelli condotti dai Re Magi. Il mago ha stregato per due sere, con i suoi giochi di prestigio, capannelli di bambini assiepati davanti alla sua postazione, il cartomante e l’harem hanno accolto curiosi di ogni età, gli alpaca, i dromedari, i grandi gufi e le civette della sala dei rapaci, i cammelli hanno catalizzato l’attenzione di tutti. Qua e là caprette nane, oche, galline, asini, mucche, maiali hanno arricchito ogni cortile tra le botteghe del fornaio, il tempio, il fabbro, le locande.
Tra i vicoli era nascosta la stalla che custodiva la natività, semplice ma molto realistica con Maria, Giuseppe e Gesù bambino che si sono avvicendati diverse volte nell’arco delle due serate per rispettare i tempi e il benessere dei neonati che hanno occupato la culla nella stalla tra bue ed asinello.
Ad affascinare tutti è stato il castello di re Erode: un imponente allestimento ricavato in un crotto nel punto più alto del presepe: fuori un recinto di dromedari e imponenti colonne, dentro la sala dei ricevimenti con il trono per re e regina, un ricco banchetto a cui sedevano dame e cavalieri riccamente abbigliati e sul retro le prigioni. È qui che le guardie hanno condotto i prigionieri sotto gli occhi di un avvoltoio, tra tavolo delle torture e una gabbia angusta in cui rinchiudere il traditore.
Tantissimi i figuranti, dai pastorelli agli angeli, i centurioni, gli schiavi, donne e uomini di corte.
E tantissimi anche i volontari impegnati nell’efficiente punto di ristoro che ha offerto dalla trippa alle caldarroste.
L’associazione Olonio cuore delle Valli, più che soddisfatta del successo dell’appuntamento, ringrazia per la preziosa collaborazione il gruppo alpini di Nuova Olonio, i Bei Matei, Celeste costumi storici e teatrali, il comitato Pesa Vegia di Bellano, Dartemis Villa Contis di Marco Andretta per gli animali esotici, I Viaggiatori del Tempo e poi i personaggi che hanno animato le due serate e quanti hanno collaborato mettendo a disposizione le case, gli animali e gli oggetti che hanno contribuito alla buona riuscita del presepe vivente.
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