Editoriali / Sondrio e cintura
Venerdì 01 Marzo 2019
«Trend in riduzione, ma pronti alle nuove sfide del mercato»
La “Tessuti di Sondrio” guarda avanti
Mariotti: «Il dress code è cambiato, regole differenti
Le nuove generazioni chiedono capi casual e comodi»
Innovare per affrontare le nuove sfide del mercato. In un inizio di 2019 segnato da diffuse preoccupazioni per il futuro dell’industria nazionale e locale, la Tessuti di Sondrio risponde con nuovi progetti per i due brand legati allo stabilimento valtellinese del Gruppo Marzotto e con la continua ricerca di professionalità adeguate allo svolgimento dell’attività aziendale sul territorio provinciale.
«Il 2019 è iniziato con un trend in leggera riduzione - sottolinea Fabio Mariotti, direttore della Tessuti di Sondrio, ingegnere originario di Biella -. È legato a diversi aspetti del settore moda a 360 gradi. Oggi siamo di fronte a un cambiamento del modo di vestire. Il dress code è cambiato, vari capi sono stati sdoganati anche in importanti ruoli professionali dove in passato c’erano regole differenti. Un mutamento che si osserva anche nei consumi. Per questa ragione le grandi firme del mondo della moda stanno rivedendo completamente la loro identità e il modo di presentarsi». Varie grandi realtà mondiali stanno rivedendo il loro modo di porsi. «Soprattutto nei confronti delle nuove generazioni che originano buona parte dei consumi, perché sono più attente alla moda e chiedono capi molto più casual e comodi, dal lavoro al tempo libero» prosegue Mariotti.
A questo si affiancano temi politici. «Emerge una certa confusione, in Europa non c’è un Paese che non stia attraversando un momento di riflessione, dalla Germania alla Gran Bretagna passando per la Francia – osserva il dirigente -. Anche da Stati Uniti e Cina emergono dinamiche complesse. Vicende che si traducono in attesa negli acquisti. Si profila la volontà di essere più attenti e di effettuare minori consumi. Lo stiamo osservando anche nei nostri clienti». Gli ultimi dati Istat hanno fatto segnare un calo della produzione del fatturato alla fine del 2018. La società sondriese del Gruppo Marzotto – attiva con i marchi Tessuti di Sondrio e Nuova Tessilbrenta - è una realtà che fattura circa 35 milioni di euro, investe ogni anno circa 1,2 milioni tra macchinari, sicurezza e stabile, produce circa 5milioni di metri di tessuto e dà lavoro a circa 145 dipendenti. Il 60% del fatturato è legato all’export, soprattutto in Germania, Spagna, Stati Uniti e Olanda. «Noi abbiamo chiuso il 2018 con un’accelerata finale, poi c’è stato un rallentamento nei primi mesi dell’anno, spero che per Sondrio non si traduca nel medio periodo. Stiamo cercando di essere interpreti in maniera attiva di questo cambiamento e di essere un riferimento per clienti che cercano di rivedere le proprie collezioni e di trovare in Sondrio il giusto interlocutore».
Proprio dalla Tessuti di Sondrio, in autunno, era arrivato il primo allarme relativo alla cronica assenza di tecnici in Valtellina. «Abbiamo avuto un incontro con il dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale Fabio Molinari - prosegue -. L’obiettivo è costruire un dialogo strutturato per confrontarci sulle necessità dell’azienda e abbiamo trovato una persona estremamente disponibile e piena d’entusiasmo. La mia volontà è di trovare in futuro un numero sempre maggiore di persone sul territorio. Magari anche di recuperare dei valtellinesi che si sono trasferiti altrove e potrebbero cogliere un’occasione per tornare».
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