Editoriali / Circondario
Sabato 16 Agosto 2014
Tanti lecchesi in difesa
della fede perseguitata
Preghiera in basilica: centinaia giovedì hanno risposto all’invito del Papa. E il vicario episcopale monsignor Rolla: «Nel mirino anche in Occidente. Attenti ad essere vigilanti». Le messe e il Rosario
Pregare senza sosta, vegliare. L’appello di Papa Francesco in occasione della festività dell’Assunta ha raccolto un nutrito popolo di fedeli, giovedì sera in Basilica di San Nicolò, in occasione della Veglia di preghiera per i cristiani perseguitati, organizzata dal decanato di Lecco e presenziata dal vicario episcopale monsignor Maurizio Rolla.
Una funzione semplice ma molto partecipata, con fedeli venuti da numerose parrocchie decanali, in concomitanza con il viaggio di papa Francesco in questi giorni in Corea, dal 14 al 18 agosto. L’impegno a pregare per la pace nel mondo e a sostegno delle minoranze cristiane perseguitate in Asia, Africa e medio Oriente, è proseguito poi per tutta la giornata di Ferragosto nelle varie messe, e poi la sera, alla chiesa di Malgrate Porto, con la recita del Rosario.
La serata di giovedì, tutta centrata sull’adorazione eucaristica, è stata introdotta dalla lettura del messaggio del Papa. Il vicario Rolla: «Preghiamo per la pace, per i fratelli perseguitati. Ma non dimentichiamo che Gesù aveva detto: anche voi sarete perseguitati. Un discepolo non è da più del Maestro». Ma come vivere cristianamente questo tempo?
«Quando un credente mette sempre Gesù al centro, nelle preghiere e nella vita, viene sempre ascoltato da Dio. Nel modi e nei tempi che Dio sa. Preghiamo incessantemente, anzi come ci esorta il Vangelo, con invadenza, «invadendo Dio», eppoi lasciamo a Dio il compiere la Sua volontà» ha continuato Rolla. Anche qui in Occidente «ci stanno perseguitando» ha aggiunto il vicario. «In maniera sottile: quando ci accarezzano il ventre, la nostra fede pian piano diventa liquida e noi invisibili. Attenti ad essere vigilanti, perché il leone ruggente va in giro cercando di divorare la vostra fede».
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