Editoriali / Valchiavenna
Venerdì 12 Ottobre 2018
Scritte sui muri, non ci sono più dubbi
I due ragazzini hanno già confessato
Traditi dalle foto pubblicate su Instagram, davanti ai carabinieri ammettono. Le loro famiglie dovranno risarcire i danni per l’imbrattamento di edifici e murales di Novate
Hanno ammesso le loro responsabilità i due ragazzini colpevoli dei vandalismi dell’ultimo fine settimana a Novate Mezzola. I giovanissimi, si parla di minorenni, sono stati sentiti dai carabinieri di Chiavenna e hanno confessato di essere loro gli autori degli imbrattamenti che hanno colpito abitazioni, parco giochi e murales del paese. A ieri i carabinieri ancora non avevano ancora formalizzato la denuncia contro i due, ma il passaggio è formalmente irrilevante essendoci già una denuncia contro ignoti, che ora ignoti non sono più, presentata nella giornata di martedì dal sindaco del paese Mariuccia Copes.
Non risultano siano invece ancora state formalizzate denunce da parte dei privati che hanno subito danni. La confessione dei due è stata fondamentale per chiudere le indagini sul caso. Le attenzioni delle forze dell’ordine si erano concentrate subito sui due giovani, ma senza la loro ammissione le foto incautamente postate sul social network Instagram per vantarsi della bravata non sarebbero probabilmente bastate. Tra la notte di venerdì e quella di sabato scorsi, armati di bombolette spray nere, verdi e rosse, i due hanno colpito diversi punti del paese dislocati tra le viuzze del centro della frazione di Novate, la stazione ferroviaria e il parco giochi posto a fianco del parcheggio situato sopra il negozio Sigma. Una serie di M ripetute ma anche dei segni + e altre scritte dal significato più o meno oscuro. Prese di mira abitazioni private, molte utilizzate solo per periodi di vacanza e vuote al momento dei fatti, l’area destinata ai bambini e lo splendido murales realizzato negli ultimi anni dai bambini delle scuole. Un raid che viste le distante tra i punti toccati può essere tranquillamente durato solo una manciata di minuti. In molti casi non basterà una mano di vernice per ripristinare lo stato dei luoghi. Pitturate, infatti, anche parti in sasso che dovranno essere sabbiate. Per non dire del murales, sul quale probabilmente si dovrà intervenire nuovamente in modo artistico per farlo tornare bello come era prima. La reazione immediata dei novatesi è stata di sdegno. Tanti sono arrivati a chiedere un impegno diretto dei colpevoli in opere a favore della collettività come segno di pentimento e per educare i ragazzi al rispetto delle cose altrui e di tutti. Scontata, perché prevista dalla legge, la rifusione dei danni da parte delle famiglie dei due.
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