Editoriali / Lecco città
Lunedì 01 Luglio 2013
Santa Maria Hoè: Bessel al tavolo
Il sindacato punta a salvare i 60 posti
L’azienda ha annunciato che solo 48 dipendenti potranno continuare a lavorare
Il settore dell’elettrodomestico bianco si scontra con problemi di competitività
Entra nel vivo la trattativa Candy, quella di oggi sarà la giornata decisiva per sostenere i livelli occupazionali dei due stabilimenti Candy ancora in funzione, quello lecchese di Santa Maria Hoé e quello monzese di Brugherio, che è anche la sede principale dell’intero gruppo.
Il tentativo dei sindacalisti Enrico Civillini della Fim e Diego Riva della Fiom sarà quello di ottenere il via libera ad un contratto di solidarietà per i dipendenti dello stabilimento di Brugherio, andando incontro a una richiesta dell’azienda, in cambio della continuità delle ultime produzioni rimaste alla Bessel Candy di Santa Maria Hoé.
Per quanto riguarda la sede lecchese, l’azienda insiste nella richiesta di chiudere anticipatamente il contratto di solidarietà per spostare la produzione di oblò a Brugherio in cambio di una compensazione economica soprattutto per il personale che non sarà più trasferito a Brugherio, come invece era stato promesso (l’azienda ha infatti comunicato che solo 48 persone su 60 potranno continuare ad avere un posto di lavoro in Candy). Contemporaneamente l’azienda lamenta esuberi nella sede di Brugherio e per questo il sindacato è pronto a concedere un accordo biennale di contratto di solidarietà, estensibile se necessario, e pianificare un progetto di verticalizzazione dell’attività che creerebbe altri 30 posti di lavoro.
Tuttavia il sindacato è disponibile ad accogliere questo progetto solo se l’azienda rivedrà la sua posizione su Bessel Candy, mantenendo quindi gli accordi del luglio 2011 che prevedevano un’estensione della solidarietà fino alla fine dell’anno e l’inserimento lavorativo nello stabilimento di Brugherio.
Si tratta di una trattativa molto complessa dalla quale dipenderà il futuro occupazionale di 60 lecchesi che negli ultimi due anni hanno sempre contato sulla possibilità di essere reinseriti a lavorare in Candy.
Inoltre la trattativa coinvolge anche il ministero dello Sviluppo economico, al quale l’azienda ha chiesto incentivi e sgravi per ridurre i costi in modo da rendere più competitivo il mantenimento dell’attività produttiva in Italia. E’ molto probabile che quest’ultimo tema sarà affrontato all’interno di un tavolo ministeriale che affronta il problema del settore del bianco in Italia, che rappresenta uno dei più grandi bacini manifatturieri della nazione e che potrebbe comportare un dramma occupazionale se non adeguatamente sostenuto.
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