Editoriali / Morbegno e bassa valle
Mercoledì 06 Marzo 2019
“San Giusep tanti mesté”, non solo sagra
Una tre giorni ambiziosa e... gustosa
Scorpacciata di eventi in programma a Berbenno dal 15 al 17 marzo. Arte, mostre, ballo, risc-food e sculture con la motosega - Spazio anche a un convegno sul “bio”
Grande scorpacciata in vista per “San Giusep tanti mesté” la manifestazione programmata per il 15-17 marzo a Berbenno da Papillon, Comune di Berbenno e Comunità montana di Sondrio. Una scorpacciata però non “monocorde”, ma fatta di arte, mostre, balli country, danza, sculture con motosega, “Risc Food”, “Asino liberamente” (siete curiosi, eh?), balletto con la DDDance School e poi i pranzi presso i ristoranti aderenti.
Da che era una sagra di un giorno (o poco più), San Giusep dopo nove edizioni, mette nelle corti e per le vie di Berbenno una tre giorni ambiziosa e gustosa, abbinandola per la terza volta a BerbenBio, la rassegna del biologico. Ieri, martedì 5, c’è stata la presentazione del “corposo” appuntamento presso la Comunità Montana a opera di Michela Bassi, assessore all’agricoltura del comune di Berbenno, Francesca Traversi, delegato provinciale di Papillon e Fides Marzi Hatungimana, co-fondatrice con Traversi di Papillon in provincia. «Anche quest’anno la manifestazione è ricca – ha detto Michela Bassi -, ogni anno si arricchisce sempre di più, per la verità. Siamo partiti da un solo giorno che era domenica – ci ha dato dentro di amarcord – e adesso “San Giusep tanti mesté” ci ripropone le bellezze del centro storico col meglio di quanto c’è a Berbenno e in Valtellina. Quest’anno poi, come BerbenBio avremo un convegno molto importante nella corte Marchionni, sabato 16 alle 10: “Il Bio: verità e mistificazioni”».
«In effetti – ha completato Francesca Traversi - pensiamo che ci siano ancora molte domande da porsi riguardo al “mondo bio” e ne parliamo con Paolo Gusmeroli. Il “mondo bio” è quello che sta salvando la nostra agricoltura. Riguardo alla scorpacciata proposta – ancora Traversi – segnalo la mostra d’apertura di venerdì 15 alle 17 presso la Cappella Noghera, “L’arte del rame” di Giancarlo Nobili; sabato mattina mostre e laboratori didattici per la scuola con coinvolgimento del mondo delle api, il formaggio e il sapone che, col coinvolgimento di Pro Patrimonio delle Alpi, verrà proposto come si faceva una volta, col grasso del maiale nero delle Alpi. Ci sarà anche uno spettacolo di intaglio e sculture con la motosega, la mostra “La roccia vive”, due esibizioni di Movida Danza e l’assegnazione del premio “Profeta in patria”, top secret fino all’ultimo». «Una chicca (in concomitanza al Profeta) di questo San Giusep sarà il Manifesto della bottega italiana, una creatura Papillon, presentata a Milano; noi riteniamo che la bottega sia un luogo importante, così come la figura del bottegaio e col manifesto, in dieci punti fondamentali, li riassumiamo: una presenza, la loro, sempre più preziosa». Fides Marzi Hatungimana: «Ci sarà anche un momento dedicato alla solidarietà, “Cena in compagnia” e il ricavato serve ad appoggiare l’introduzione della mucca in Burundi, utile sotto molteplici aspetti, latte, carne, cura della terra, per la gente». Papillon propone un’anteprima di “pappa” con finali solidali; domenica 10, alle 12,30, in Contrada Furfulera a Tartano “Pranzo in compagnia”: polenta, salsicce, fagioli, dolci casalinghi e buon vino. Prenotazione necessaria entro il 7 marzo telefonando al 3487111379.
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