
Editoriali / Merate e Casatese
Martedì 27 Agosto 2013
Robbiani, il sindaco “antipatico”
«Nel mio ruolo non serve Fiorello»
Il primo cittadino di Merate replica al suo vice che l’aveva liquidato per il presunto difetto: «Una leggenda, anzi una maldicenza utile a a sminuire il fatto che amministro con serietà e capacità». La simpatia non sreve, insomma, meglio «efficienza e onestà». Ed è pronto a ricandidarsi

MERATE
«Per fare il sindaco di Merate, non serve essere Fiorello. Basta essere efficiente e onesto». Andrea Robbiani, primo cittadino di Merate, replica così al suo vice. Qualche giorno fa, il numero due di Palazzo Tettamanti, parlando delle prossime elezioni, aveva sottolineato la necessità di trovare qualcuno che potesse riscuotere «maggiormente la simpatia della gente».
La replica del sindaco invece sottolinea che la simpatia è sì importante ma che prima di quella deve esserci dell’altro.
«Questa leggenda che non parlo con la gente e che non sarei simpatico appartiene alla categoria della maldicenza, utile solo a sminuire il fatto che tutto sommato amministro con serietà e capacità nonostante i tagli al bilancio e i vincoli del patto di stabilità. Ad ogni modo come cittadino, preferisco tutta la vita un sindaco efficiente e onesto. Specie in questo periodo storico. Se poi è anche simpatico tanto meglio, ma a Merate nei prossimi cinque anni non serve Fiorello ma uno che sappia far funzionare la macchina amministrativa senza se e senza ma. Insomma, uno come me».
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