Editoriali / Valchiavenna
Venerdì 03 Agosto 2018
Punto nascita di Chiavenna: il caso al ministero
Dopo il vertice col prefetto i sindaci chiedono di sospendere la chiusura finché sarà elaborato e attivato un progetto alternativo. Chiesto anche il rafforzamento degli altri reparti
«Sospendete la chiusura del punto nascita di Chiavenna». Questa la richiesta, in attesa di sviluppare un progetto alternativo, scaturita dall’incontro avuto oggi dai sindaci della Valchiavenna con il prefetto di Sondrio Giuseppe Mario Scalia. Un incontro richiesto dai sindaci dopo la comunicazione della perdita del “ballottaggio” con Gravedona. «I rappresentati locali hanno illustrato le criticità nonché le forti preoccupazioni dei cittadini della Valchiavenna derivanti da tale chiusura, preoccupazioni, queste, pienamente condivise dal prefetto» ha spiegato in una nota la Prefettura. Dall’incontro è scaturita una proposta da prospettare alla Regione Lombardia e al ministero della Salute, anzi due.
La prima riguarda il punto nascita e si concretizza nella richiesta di «sospensione di ogni iniziativa di chiusura dei servizi, per tutto il tempo necessario per elaborare ed attivare un progetto alternativo». La seconda richiesta è quella di «un impegno a costruire e concretizzare un nuovo piano di rafforzamento degli altri reparti del Presidio ospedaliero di Chiavenna. Tale progetto deve essere ancorato, dando attuazione al principio della sanità di montagna che la legge regionale contempla, alle peculiarità di questo territorio, anche tenuto conto della posizione topografica di Chiavenna». Il prefetto sottoporrà le proposte al ministro della Salute Giulia Grillo e al presidente della Regione Attilio Fontana: «Ci eravamo promessi di assumere un’iniziativa forte – spiega il sindaco di Chiavenna, Luca Della Bitta – e questo impegno si è concretizzato in un incontro con il massimo rappresentante dello Stato sul territorio e in alcune proposte concrete. Ringraziamo il prefetto per la disponibilità».
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