Editoriali / Merate e Casatese
Mercoledì 10 Luglio 2013
Processo al pusher del lungoAdda
Ma l’imputato è latitante da anni
Il giudice Gianmarco De Vincenzi ha dichiarato contumace perché latitante al processo il pusher dello spaccio di cocaina e “fumo”, il maghrebino Mohamed Al Hari Chemanti, 31 anni, citato a giudizio con atti del sostituto procuratore della Repubblica Paolo Del Grosso e indagini della squadra mobile.
In tribunale a Lecco, in risposta al pm Mattia Mascaro e al difensore d’ufficio avvocato Elisa Magnan,i ieri è toccato anzitutto a due tra i più esperti poliziotti della sezione narcotici della “mobile” proporre indizi ed elementi ritenuti probatori per inchiodare alle sue responsabilità il maghrebino, a carico del quale le indagini erano state avviate tre anni or sono.
Infatti l’imputato è stato dichiarato latitante perché ricercato come destinatario dell’avviso di custodia cautelare firmato dal giudice delle indagini preliminari Massimo Mercaldo su motivazioni del pm Del Grosso.
Nel provvedimento tuttora valido sono citati i sufficienti indizi per disporre l’arresto, in quanto al centro delle “cessioni” di droga a pochi passi dall’Adda, tra il ponte sul fiume della statale Briantea e la zona del Molinatto. Il maghrebino si è reso latitante dopo due controlli eseguiti dai poliziotti a carico di “clienti”, dediti anche alle cessioni di spinelli.
© RIPRODUZIONE RISERVATA