Editoriali / Sondrio e cintura
Giovedì 10 Gennaio 2019
Nel piatto solo prodotti made in Italy
La mensa ora è tutta a “chilometro vero”
Dopo riso, pasta, frutta, verdura, formaggi, olio e aceto, adesso anche la carne. Un percorso virtuoso all’insegna della trasparenza quello avviato nella scuola di Albosaggia
Dopo riso e pasta, frutta e verdura, passata di pomodoro, formaggi, olio e aceto, anche la carne da lunedì 7 gennaio ha fatto il suo ingresso sulle tavole della mensa degli alunni delle scuole di Albosaggia.
Un ultimo tassello, ma assai prezioso, in quanto sigla ufficialmente un menu, il primo in assoluto in Lombardia, così come una mensa a “chilometro vero”, grazie ad una stretta collaborazione tra Coldiretti Sondrio, che ha lanciato l’idea, colta subito al volo dall’amministrazione comunale e pienamente condivisa da chi da alcuni anni gestisce il servizio di refezione, la cooperativa “Il sentiero”, e con la promozione a pieni voti da parte dell’Ats della montagna e dell’Ufficio scolastico territoriale (Ust) di Sondrio.
«Mancava all’appello solo la carne, mentre le altre derrate alimentari erano già rigorosamente made in Italy» ha assicurato il sindaco di Albosaggia Graziano Murada, che poco prima di Natale aveva anticipato l’avvio di questo percorso virtuoso, dove il “chilometro vero” sta proprio ad indicare la totale “trasparenza” della filiera di produzione dei prodotti alla base delle ricette del menu, capace di assicurare elevanti standard di qualità e sicurezza, nonché benefici in termini di salute per i circa 180 bambini e bambine, ragazzi e ragazze che ogni giorno pranzano nella mensa del campus scolastico di largo Dante Alighieri.
Un percorso step by step, va detto, iniziato cioè in via sperimentale poco dopo la ripresa delle lezioni, nell’autunno del 2018: «I primi due mesi di sperimentazione - ha proseguito il primo cittadino - sono serviti ai cuochi per capire i vari aspetti legati alla cottura, alla qualità, nonché alla tenuta dei prodotti e a sondare il gradimento degli utenti, dei nostri alunni».
Sessanta circa giorni di prove che si sono chiusi con il segno più: «Le risposte sono state positive e i cuochi hanno dato il loro benestare. Per cui da questa settimana, aggiungendo la carne bovina, si completa il menù e si prosegue sulla strada intrapresa» ha posto l’accento orgoglioso dell’obiettivo raggiunto anche soprattutto grazie ad una piena condivisione di intenti tra diverse realtà.
«Personalmente sono felice di questa scelta, che premia le produzioni locali e italiane – ha proseguito Murada -. Un servizio come questo e una mensa assolutamente made in Italy sono una garanzia, in quanto i prodotti non solo hanno una tracciabilità certa, ma sono, per tutto il loro percorso sottoposti a controlli sanitari e l’Italia, si sa, è tra i paesi più virtuosi in materia di verifica delle produzioni agroalimentari» ha concluso il sindaco.
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