Editoriali / Sondrio e cintura
Venerdì 24 Agosto 2018
Neanche la pioggia ferma il Palio. Pronto “il piano B” alla Torelli
Al via l’edizione numero 59 della sfida tra le contrade. Con il bel tempo si gioca all’aperto, nella solita sede di piazza Garibaldi
Se le condizioni meteo saranno clementi, piazza Garibaldi sarà questa sera teatro delle prime sfide sportive che aprono l’edizione numero 59 del Palio delle contrade. In caso di pioggia sarà, invece, la palestra Torelli ad accogliere contradaioli e pubblico a partire dalle 20,40.
Quello di questa sera sarà comunque un prologo della manifestazione, che si aprirà ufficialmente domani sera. Almeno per otto delle nove contrade in gara. Pare non essere così a Ponchiera. «Non ci interessa cosa dica il programma - afferma il capocontrada Giacomo Scherini-: a Ponchiera il Palio è già iniziato. Per noi, infatti, non è solo la settimana in piazza, il Palio comincia quando tutto il paese si incontra nel campetto di Ponchiera: un luogo di unione, dove sono cresciuti i più giovani e che ha visto la luce grazie all’impegno dei contradaioli più vecchi».
Scherini ha le idee chiare anche sugli obiettivi della sua compagine. «Dopo il secondo posto dell’edizione passata - afferma -, quest’anno scenderemo in piazza per agguantare il titolo e per iscrivere finalmente il nostro nome nell’albo d’oro. Sappiamo di essere una delle contrade più piccole e recenti, ma a livello di decibel prodotti sugli spalti non ci facciamo spaventare da nessuno».
Entusiasmo anche a Brigata Orobica, la contrada di più recente costituzione. «Ogni anno cerchiamo di migliorare - riflette il leader della formazione, Diego Torricelli - e stiamo mettendo tutte le nostre risorse a disposizione per fare bene. Inoltre, ci piacerebbe anche avere una maggior partecipazione della cittadinanza a questo evento che ha tutte le potenzialità per poter diventare l’evento principale della città».
Più longeva l’esperienza di Ronchi, contrada costituita ventun anni fa e da allora sempre condotta da Emilio Mossinelli. «Dal 1997 Ronchi c’è! Tanto ci basta - afferma il capocontrada -. Perché non è uno slogan, ma la nostra storia che, nelle 18 edizioni effettivamente disputate, ci ha visti per ben otto volte sul podio, con due primi posti. Numeri che ci inorgogliscono, perché ci fanno sentire parte importante del Palio che festeggia i suoi primi 70 anni e che l’anno prossimo giungerà alla edizione numero sessanta. Date di tutto rispetto che amplificano il piacere di sussurrare “Ronchi c’è!”».
Nessuna ambizione a risultati particolari per Ronchi. «Siamo in una fase di rinnovamento - confida Mossinelli -, nella quale i partecipanti al Palio dei piccoli chiedono di far parte della contrada dei grandi; e i grandi, dal canto loro, cominciano a sentirsi troppi grandi d’età per entrare sul campo verde. Inesorabile evoluzione del tempo che passa! Resta, forte, l’ambizione comune a tutte le generazioni, del divertimento. Con una consapevolezza: la formula attuale del Palio lascia molto spazio all’imprevedibilità, ponendo tutte le contrade in condizioni di sostanziale omogeneità agonistica e rendendo possibile, pertanto, qualsiasi verdetto! Ronchi c’è quindi! Per diletto, ma anche per giocarsela fino in fondo e provare a vincere!».
Obiettivi simili a quelli di San Rocco. «Vogliamo continuare ad inserire giovani che, insieme a ragazzi che sono giunti al quarto o quinto palio giocato, possano formare un gruppo unito, forte e competitivo - afferma il capocontrada Andrea Serini-. L’obbiettivo è quello di divertirsi e stare insieme, senza avere obbiettivi ma neanche limiti».
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