Editoriali / Lago
Sabato 28 Giugno 2014
Moto elettrica al 100%
Invenzione made in Lecco
A Bellano la Vercar dell’ex pilota Gelmi lavora per fare funzionare i bolidi da corsa in modo innovativo
Tante soddisfazioni ma anche molti ostacoli: «Sostegni pubblici? Mai visti, ho speso solo di tasca mia»
Da cinque anni Carlo Gelmi, proprietario di un negozio di moto e di un’officina meccanica a Bellano (Vercar), lavora alla sua innovazione, un sistema per far funzionare le moto da corsa in modo totalmente elettrico.
«Siamo molto oltre il motore elettrico», chiarisce. E ci spiega che in sostanza il progetto «è un laboratorio che parte dalle moto da corsa ma riguarda un sistema che vogliamo trasferire su ogni tipo di veicolo».
Il segreto, spiega, sta nelle nuove tecnologie da applicare, «a partire da certe tipologie di freni a recupero di energia. In pratica, si sfrutta l’energia della moto per ricaricare le batterie aumentando l’autonomia del mezzo, senza appesantirlo».
Ci lavora ininterrottamente con passione e con la convinzione di farcela, spiega che ha sbagliato e riprovato tante volte mettendoci tutta la competenza accumulata in una vita da militante nel mondo delle corse: «È stato uno sviluppo lento – dice – ma col processo giusto si arriva lontano».
Alla fine ce l’ha fatta, il prototipo sviluppato modificando una moto endotermica (cioè normale) è pronto anche se, dice «il lavoro non è ancora finito». L’ha presentata a Liverpool «a importanti addetti ai lavori», ma da come ne parla sembra quasi essersene pentito: «Hanno fatto un sacco di domande, troppe, e noi abbiamo un vero segreto di produzione da proteggere. Abbiamo un brevetto, ma sappiamo che i brevetti sono raggirabili. Meglio non raccontare, tenere le sorgenti per sé. Chi vuole la mia tecnologia ora diventi partner».
Comunque il 4 giugno scorso all’isola di Man c’era anche lui al festival del motociclismo dove, con un pilota americano, ha partecipato con la sua moto elettrica a una gara. Risultato: «Abbiamo fatto il quinto posto dietro a un colosso come Honda – spiega Carlo Gelmi - che per essere lì ha speso 22 milioni di dollari». Gelmi, per esserci, ha speso «meno della ventesima parte». «Il nostro sistema elettrico – spiega – con poca energia è riuscito a fare la stessa strada che hanno fatto loro, che ci hanno avuti subito dietro. Loro avevano a bordo energie esagerate e pesanti, ma il nostro sistema è rivolto alla rigenerazione e all’utilizzo più leggero possibile».
Ora il prossimo appuntamento è per l’8 agosto, ad Assen, in Olanda, per la prima prova di campionato europeo di moto elettriche, e lui ci sarà.
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