Editoriali / Lecco città
Lunedì 06 Ottobre 2014
Mossini, addio crisi
Una super macchina
È la più grande mai realizzata dall’azienda di Pescate. Produce tubi utili all’estrazione dal sottosuolo
Una decisiva commessa da 9 milioni di euro
Mossini riparte grazie al business dell’oil&gas e si lascia alle spalle la crisi. L’azienda di Pescate, con 15 milioni di fatturato e 70 dipendenti, è una delle più importanti realtà industriali nel panorama internazionale per la progettazione e produzione di presse idrauliche industriali
In queste ore sta ultimando il collaudo di una super macchina, la più grande mai realizzata dall’azienda nei suoi 44 anni di storia, destinata a un paese dell’Europa dell’Est e fatta appositamente per produrre tubi utili all’estrazione di gas e petrolio dal sottosuolo. Una commessa del valore di 9 milioni di euro che segna la decisiva ripresa dell’attività industriale.
La maxi pressa idraulica da 6300 tonnellate misura 19 metri di altezza, 11 di larghezza e 6 di profondità ed è stata costruita interamente all’interno dello stabilimento di Pescate. Per poterla trasportare dal cliente saranno necessari 28 camion articolati, di cui otto eseguiranno un trasporto eccezionale per dimensioni e peso.
Gli ultimi tre anni sono stati segnati dalla crisi, con la richiesta di cassa integrazione ordinaria dovuta alla carenza di commesse. Ma oggi non è più così. L’azienda ha un portafoglio ordini che arriva fino all’estate prossima, conquistato grazie a parecchi investimenti in ricerca e innovazione, all’ingresso in segmenti di mercato di nicchia e redditizi, ma anche recuperando alcune competenze che negli anni erano state abbandonate.
Infatti la Mossini ha deciso di tornare a occuparsi della forgiatura a caldo per la realizzazione di laminatoi ad anelli.
Per il momento l’azienda non ha in previsione nuove assunzioni, ma ha intenzione di consolidare la posizione, assicurando la piena occupazione alle 70 persone che adesso lavorano.
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